Intervengo a questo Forum come vescovo di una terra, Acerra, compresa tra Napoli e Caserta, segnata dall’inquinamento ambientale. Non sono un tecnico, ma un pastore, e un pastore convertito dalla sofferenza del suo popolo, in particolare dalle malattie e morti di ragazzi e giovani, perché noi crediamo al nesso tra inquinamento ambientale e patologie tumorali, soprattutto di bambini e giovani.
Sono pastore di una Chiesa che, come tutti i vescovi della Campania, ha ascoltato il grido di dolore del popolo di Dio, ha denunciato il “dramma ambientale” e si è fatta carico dei cammini educativi e di liberazione. Siamo incoraggiati in questo soprattutto da Papa Francesco, il quale, con il documento profetico, l’Enciclica “Laudato si’” sulla cura della Casa Comune, ha lanciato alla Chiesa e al mondo la sfida della Questione Ambientale. In particolare, proprio in riferimento al tema di questo Forum, dice così: «C’è da considerare anche l’inquinamento prodotto dai rifiuti, compresi quelli pericolosi presenti in diversi ambienti. Si producono centinaia di milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, molti dei quali non biodegradabili: rifiuti domestici e commerciali, detriti di demolizioni, rifiuti clinici, elettronici o industriali, rifiuti altamente tossici e radioattivi. La terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre più in un immenso deposito di immondizia». «Questi problemi sono intimamente legati alla cultura dello scarto, che colpisce tanto gli esseri umani esclusi quanto le cose che si trasformano velocemente in spazzatura» (21-22).
Sono convinto che non esiste una Terra dei fuochi, ma più Terre dei fuochi.