«La Chiesa di Acerra riconosce nella Locanda del Gigante il segno forte di una Comunità che serve i poveri e gli ultimi», per questo «stasera i ragazzi della Locanda diventano i ragazzi del vescovo, per una Chiesa che vuole essere al servizio».
Il vescovo Antonio Di Donna ha scelto quest’anno per la tradizionale Lavanda dei piedi gli ospiti della Comunità di recupero alla periferia della città diretta da Carlo Petrella.
Prima di lavare e baciare i piedi dei tossicodipendenti, Di Donna ha ricordato il legame indissolubile tra Eucarestia e carità. Nell’omelia della Messa della Cena del Signore, ieri sera in Cattedrale, Di Donna ha esortato a non ridurre la celebrazione eucaristica ad un «puro rito formale» ma a tradurla nella vita concreta attraverso il «servizio» ai poveri e agli emarginati.
Facendo riferimento al prossimo Expo e all’importanza del cibo per l’uomo, Di Donna ha esortato a «non credere che sulla terra siamo in troppi», per cui le risorse non sono sufficienti per tutti. «E’ una menzogna dei potenti», ha tuonato il vescovo, per il quale la fame nel mondo dipende da una «cattiva distribuzione» dei beni e dalle continue ingiustizie sociali.
Nella celebrazione che ha aperto il Triduo pasquale, il vescovo ha ricordato che l’«Eucarestia è il bene più prezioso».
Per questo la mattina aveva esortato i sacerdoti a non sciupare questo dono, attraverso il quale entriamo in «comunione viva e reale con Gesù». Anzi, ai preti convenuti in Cattedrale per la Messa Crismale, Di Donna ha raccomandato di cibarsi assiduamente di questa comunione per «ritornare alle origini, ritrovare la freschezza del rapporto di amore personale con Dio e le ragioni del proprio ministero sacerdotale», e vincere le tentazioni che minacciano il «servizio premuroso» al popolo di Dio.
Per la celebrazione che rappresenta «la più grande manifestazione dell’unità della nostra Chiesa di Acerra», così l’ha definita il vescovo, Messa durante la quale vengono benedetti gli Oli santi, erano infatti convenuti in Cattedrale, nella «Chiesa madre», sacerdoti, diaconi, religiosi e tutto il popolo di Dio.
Anche per questo, al termine della Messa, Di Donna ha affidato «la Chiesa di Acerra, tutto il popolo di Dio nei carismi e ministeri alla protezione di Maria, serva e premurosa».
Ascolta le omelie del Vescovo:
Messa Crismale
Messa in Coena Domini