Con la Quaresima ci vengono donati quaranta giorni «per prepararci a celebrare con cuore rinnovato il grande Mistero della morte e risurrezione di Gesù, cardine della vita cristiana personale e comunitaria» (Messaggio 2020).
«Tu ami tutte le tue creature, Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio» (cfr. Sap 11,23-26). Queste parole dell’antifona d’ingresso ci fanno partire in questo cammino da una certezza: Dio ci ama e perdona i peccati di quanti si convertono. Il Papa nel suo Messaggio rinnova l’invito fatto ai giovani: «Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per confessare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa. Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai rinascere sempre di nuovo» (Christus vivit 123). Questo cammino, dunque, ha come partenza, centro e meta il Mistero Pasquale e la nostra partecipazione ad esso col Battesimo. Infatti, è preparazione immediata al Battesimo per coloro che lo riceveranno nella Veglia pasquale e tempo di riscoperta per i già battezzati. Per tutti è forte l’invito di Gioèle: «Ritornate a me con tutto il cuore». Quaranta giorni per ritornare al Signore «misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore». Confidando nella misericordia, iniziamo questo tempo con un atto penitenziale comunitario, abbiamo detto insieme: «Perdonaci, Signore, abbiamo peccato» e riceviamo le ceneri sul capo, forte segno di penitenza e di volontà di conversione. È questo il primo passo per arrivare con cuore rinnovato a celebrare la Pasqua. Attenzione però a non ridurre la Quaresima ad un tempo di semplici fioretti e finita ritornare a bere il caffè, a mangiare i dolci ecc… È molto di più, è un cammino di conversione possibile «solo in un “faccia a faccia” col Signore crocifisso e risorto “che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Gal 2,20). Un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico. Ecco perché la preghiera è tanto importante nel tempo quaresimale. Quanto più ci lasceremo coinvolgere dalla sua Parola, tanto più riusciremo a sperimentare la sua misericordia gratuita per noi» (Messaggio 2020).
La Quaresima ci viene data per rinvigorire e rafforzare la nostra fede per essere cristiani coraggiosi che sanno di essere amati da Dio e sono un segno concreto della sua presenza lì dove vivono.
Quaranta giorni davanti a noi, viviamoli intensamente, riscopriamo la bellezza del tempo vissuto senza sprecarlo, liberiamoci da ciò che ci appesantisce, spesso sono piccole cose che ci distraggono da quelle necessarie e importanti. Sia un tempo per stare faccia a faccia con il Signore (preghiera), sia un tempo per stare faccia a faccia con chi ci vive accanto (carità): il nostro sguardo sia attirato dal suo volto e non da un freddo schermo che ci isola e ci anestetizza (digiuno).
Rischiamo di sapere tutte le notizie che girano sul web, ma di non sapere come sta nostro fratello, di sapere tutto sull’ultimo dispositivo digitale, ma di non sapere niente sugli ultimi insegnamenti del Papa. Si apre un cammino, impegnativo, è un «combattimento contro lo spirito del male», non lo percorreremo da soli: la Chiesa come Madre ci sostiene, il Signore percorre la strada con noi illuminandola con la luce della sua parola e sostenendoci con la sua grazia. Che tutti possiamo arrivare a Pasqua completamente rinnovati a immagine del Signore risorto. Amen
don Alfonso Lettieri