Il decimo anniversario di ministero episcopale ad Acerra, e l’incontro del 30 novembre con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, sono stati al centro degli auguri che il vescovo Antonio Di Donna ha formulato ai collaboratori di Curia lo scorso 20 dicembre nella Biblioteca diocesana. Un tradizionale appuntamento che si rinnova, in vista di questo Natale per questo un po’ «particolare».
Il presule, «contento» del tempo vissuto ad Acerra e del lavoro svolto «insieme», ha più volte ripetuto la parola «gratitudine», unita alla preghiera che «la nascita del Dio fatto uomo» porti «gioia» nel cuore di tutti. Ricordando i dieci anni in Diocesi, «non è la mia persona che conta ma il servizio episcopale a questa Chiesa di Acerra», Di Donna ha donato a tutti una raccolta di «dieci omelie» a cura dell’ufficio per le comunicazioni sociali, che ne ripercorrono i momenti salienti. Insieme al testo ha regalato a tutti il calendario 2024 preparato dagli Uffici comunicazioni, informatico e liturgico della diocesi, che prende spunto dalle riflessioni offerte ogni anno dal presule ai giovani durante l’estate in Trentino.
Il vescovo ha definito una «svolta» quanto avvenuto il 30 novembre con riferimento all’incontro con il presidente De Luca, al termine del quale il governatore della Campania ha assunto importanti e decisivi impegni sul fronte ambientale elencati subito dopo attraverso un comunicato stampa della Regione.
Infine Di Donna ha invocato per tutti un Natale «sereno» e di luce sui giorni «ordinari», nella pace e nella meraviglia di fronte a un Dio che si fa bambino offrendo senso e pienezza alla vita e al «lavoro» quotidiano.
Prima del vescovo, come da tradizione, il vicario generale della diocesi di Acerra, don Cuono Crimaldi, aveva rivolto l’indirizzo di auguri al vescovo a nome di tutti i collaboratori di Curia. Di seguito il testo integrale delle parole di don Nello:
«Eccellenza, ci ritroviamo insieme per scambiarci gli auguri per le prossime festività natalizie. E’ un momento che vede insieme coloro che a vario titolo collaborano più da vicino con il ministero del Vescovo, impegnati a servizio della Diocesi nei vari uffici.
Quest’anno poi, è caratterizzato da una ricorrenza particolare, passata quasi silenziosamente, anche se accompagnata dalla preghiera, mi riferisco al compimento dei dieci anni di ministero trascorsi come pastore di questa Chiesa.
Grazie per esserci e per tutto l’impegno a favore della crescita della comunità cristiana e del territorio in cui essa vive. Grazie per essere voce di ogni sofferenza, e parola che mira a promuovere il rispetto e la custodia di questa terra e della dignità di ogni persona.
Da questo incontro, chi è chiamato a collaborare direttamente con l’azione pastorale del Vescovo, sente di dover rinnovare l’impegno per una collaborazione che sa coniugare sinodalità e comunione, nello spirito del Concilio. Sono come due volti della stessa medaglia, ma se incarnati sempre più nel vissuto della nostra realtà ecclesiale, anche se si vuole dire piccola, possono permettere quel “balzo in avanti” auspicato negli Orientamenti per l’anno pastorale in corso.
Il principio della sinodalità e l’impegno operativo per superare ogni forma di individualismo o di comunione circoscritta a pochi, deve favorire la crescita di ogni singolo collaboratore, nel rispetto delle regole e con stile comunicativo, che permette di offrire, anche attraverso una struttura che può apparire solo burocrazia, una chiara immagine di comunione ecclesiale, secondo lo spirito del Concilio Vaticano II.
Perciò, un servizio fatto con competenza, umiltà e rispetto che nasce dalla fede, dalla personale esperienza del Signore nella propria vita».