L’ha promesso diverse volte ai suoi discepoli, li ha rassicurati di non lasciarli soli, di dare un altro Consolatore, questi resterà con loro; li renderà suoi testimoni, saranno «rivestiti di potenza dall’alto» (Lc 24,49); addirittura ha parlato della necessità di andarsene per poter donare lo Spirito (cf Gv 16,7) che «guiderà a tutta la verità» (Gv 16,13). Ed ecco, oggi questo dono inonda la Chiesa che con insistenza lo ha invocato in questa settimana, «in attesa di una nuova Pentecoste» (Prefazio dopo l’Ascensione). «Vieni, o divino Spirito – abbiamo detto ogni giorno nelle Lodi – rendi i nostri cuori tempio della tua gloria». E nei Vespri: «Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato». Lo Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, oggi scende su di noi, è il dono necessario per noi, senza la sua forza «nulla è nell’uomo, nulla senza colpa». San Paolo dice che «lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza» (Rm 8,26). Così sui discepoli chiusi e impauriti, Gesù risorto «soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo”» e affida loro la missione di perdonare i peccati, li rende protagonisti della storia della salvezza portando a tutti la misericordia del Padre – «A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati» (Gv 20,23) – li rende capaci di farsi comprendere da tutti, «nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi». E così, grazie alla forza dello Spirito, liberati da ogni paura, quei discepoli parlano con franchezza (cf At 2,29), nessuno li può fermare: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Negli apostoli contempliamo la forza e i frutti dello Spirito e siamo incoraggiati ad invocarlo, ad accoglierlo, a lasciarci illuminare e guidare. Lo Spirito è «il dono più alto di Dio all’uomo, quindi la testimonianza suprema del suo amore per noi» (Benedetto XVI) e questo amore, ci ricorda san Paolo, «è stato riversato nei nostri cuori» (Rm 5,5) e siamo diventati «tempio dello Spirito Santo» (1Cor 6,19). Consideriamo questo grande dono che è per tutti e «opera in ciascuno di noi, spingendoci ad andare sempre oltre: oltre i nostri confini, oltre le nostre barriere, oltre i nostri limiti, di qualsiasi genere» (Papa Francesco, Udienza 22 marzo 2023). Egli è acqua che dà vita perché «lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido», è fuoco che «scalda ciò che è gelido», è la «luce dei cuori» quando dobbiamo discernere, prendere una decisione; è il «Consolatore perfetto», perciò quando nulla ci consola, nulla ci basta, nulla ci soddisfa, cerchiamo Lui, non ci perdiamo in cose che ci lasciano vuoti, è Lui l’«ospite dolce dell’anima», il nostro «dolcissimo sollievo».
Non ci stanchiamo di invocarlo, di desiderarlo quando sentiamo la nostra e l’altrui debolezza, quando ci scontriamo con la nostra e l’altrui durezza: è lui che può piegare «ciò che è rigido». Quando nel buio delle nostre difficoltà e preoccupazioni non riusciamo a vedere il bene e ci sentiamo soli, è Lui che può cambiare i nostri occhi e farci vedere «la bontà di Dio per noi»; quando ci sembra difficile amare una persona, perdonarla, invochiamolo, è lui l’Amore che ci insegna ad amare; quando abbiamo difficoltà a pregare, è lui il maestro interiore che ci insegna a pregare, a lodare Dio.
Invochiamo lo Spirito, è un dono sicuro, Gesù ci ha assicurato che il Padre lo dà in abbondanza a coloro che glielo chiedono (cf Lc 11,13). Lo sperimentiamo, lo vediamo con i nostri occhi, in un modo particolare, nella celebrazione dei sacramenti: sul pane e vino durante la Messa: «Ti preghiamo: santifica questi doni con la rugiada del tuo Spirito perché diventino per noi il Corpo e il Sangue del Signore nostro Gesù Cristo» e il Padre ascolta, ci fa questo dono! Così quando lo invochiamo sull’acqua per il battesimo, quando il vescovo stende le mani sui cresimandi, quando vengono consacrati i vescovi, i presbiteri e diaconi; quando si celebrano i sacramenti: la Chiesa chiede e il Signore dona e lo Spirito agisce.
Abbiamo lo Spirito di Cristo, l’altro Consolatore che sta sempre con noi; chiediamo aiuto a Maria, Sposa dello Spirito Santo, affinché ci lasciamo inondare dalla sua luce, lo lasciamo operare in noi e liberati da ogni paura, forti della sua presenza, percorriamo le strade della vita annunciando che Cristo è risorto, vivendo da veri cristiani, dando sapore e luce a questo mondo (cf Mt 5,13-16).
Buona Pentecoste!
d. Alfonso Lettieri