Per il presule questi otto decenni sono stati «spesi bene» e lo dimostra la presenza di tanti nonni che insieme ai nipoti “scolari” partecipano alla celebrazione eucaristica. Occasione propizia è infatti la festa liturgica degli angeli custodi, e monsignor Di Donna invita prima i bambini e poi i nonni a recitare la preghiera all’angelo custode, e la risposta calorosa e corale genera tutta la sua soddisfazione per la «preparazione». Durante l’omelia, il vescovo prende spunto dal Vangelo del giorno e chiede ai piccoli in sala chi sia «il più grande» per Gesù. Tra le tante risposte, Di Donna accoglie quella secondo cui Gesù sceglie un bambino come misura del regno dei cieli perché il bambino «non ha soldi». E’ quella che più si avvicina alla verità perché il bambino «è dipendente dagli altri in tutto», esclama il presule, che poi offre a tutti l’immagine del figlio appena nato e abbandonato fiducioso nelle braccia della madre. «Il bambino ha fiducia», continua il vescovo, e anche noi «dobbiamo avere fiducia nel Signore». Il dialogo continua e monsignor Di Donna dà ai piccoli la bella notizia che «i vostri angeli stanno notte e giorno davanti a Dio per proteggervi». Perciò, quando richiama il prezioso sostegno, che specialmente ai giorni nostri i nonni offrono a figli e nipoti, spesso anche economico capovolgendo la regola per cui sono i figli ad aiutare i genitori in vecchiaia, il presule raccomanda ai bambini di non dimenticare quelli «invisibili». Infine, la preghiera all’angelo di «questo nostro Istituto», perché continui la sua opera «di generazione in generazione», proprio nel giorno in cui si celebra l’anniversario della beatificazione della fondatrice delle suore, Madre Antonia Maria Verna; la preghiera all’angelo della «nostra città», della «nostra Chiesa» e all’angelo custode di «ognuno di noi». La festa prosegue con i nonni dei bambini dell’infanzia che piantano fiori insieme ai propri nipoti. Nel pomeriggio canti e dialogo tra bambini e anziani sempre nel Teatro, nell’atrio del quale è allestita una mostra fotografica che ripercorre gli ottanta anni delle suore ad Acerra. Nonni, bambini, papà e mamma, tutti passati in qualche modo per questa scuola, in un legame generazionale da custodire e rafforzare. Antonio Pintauro
Ottanta voglia di educare
Il compleanno delle suore d’Ivrea, ad Acerra dal 1938. Il vescovo Antonio Di Donna: «Un istituto antico, di generazione in generazione»
«L’Istituto delle suore di Carità dell’Immacolata Concezione, conosciuto come “Palladino”, di Acerra compie 80 anni e non li dimostra». Il vescovo Antonio Di Donna celebra la Messa nel Teatro della scuola delle suore della Carità dell’Immacolata Concezione, dette d’Ivrea, e dà il via simbolicamente all’anno scolastico durante il quale le religiose ricordano 80 anni di presenza ad Acerra, dal 1938. Con il vescovo concelebrano don Alfonso Lettieri e don Stefano Maisto.