Anche per questo il vescovo Antonio Di Donna ha voluto che fosse rappresentato nella Cattedrale di Acerra la sera del 4 maggio, all’inizio del mese in cui la devozione a Maria trova espressione in tante forme, in particolare nella recita del Rosario comunitario nei cortili e nelle case, ancora abbastanza diffusa. Ecco dunque un compendio in musica e danze della vita di Maria per illuminare l’oggi della nostra fede e legare le “pratiche” alla “testimonianza” concreta.Il racconto della vita della Madre di Dio – con canti, testi e suggestive coreografie – viene proposto dalla Comunità della Parrocchia Maria Santissima Annunziata di Acerra, non nuova a questo modo particolare di trasmettere la fede. Un lavoro intenso di due mesi – tutti i protagonisti appartengono alla Comunità, giovani e adulti, nessuno professionista – per mettere in piedi una «cosa grande», ha detto il vescovo Di Donna nel presentarli. Lo stesso presule aveva visto lo spettacolo in parrocchia il 26 marzo e ha voluto che si ripetesse in Cattedrale perché noi crediamo in un «Dio che si è fatto carne» nel Figlio nato da Maria, ha detto, e «il divino si manifesta nella pienezza di umanità delle sue creature», ha aggiunto, pienezza che sull’esempio di Maria tutti dobbiamo raggiungere aderendo sempre più a Cristo Risorto nella vita di tutti i giorni.Un «racconto vero», ha concluso Di Donna, che parte innanzitutto «dal Vangelo» per poi lasciarsi ispirare da «testi profondi e suggestivi» scritti dal compianto vescovo di Molfetta, don Tonino Bello, e dallo scrittore napoletano Erri De Luca.
Nel mese di maggio
Cantando e danzando Maria
Nel cuore del mese dedicato a Maria, il recital Ancilla Domini è un modo «diverso» e «intelligente» di fare pastorale affinché la Madre del Signore diventi veramente una «donna dei nostri giorni» e ci aiuti a saldare la fede nel Figlio Gesù con la vita quotidiana.