Più di mille ragazzi con i loro animatori ed educatori dalle parrocchie della diocesi
Il 27 giugno ad Acerra tra la Cattedrale e il chiostro del Seminario. Il vescovo Antonio: «Come Ulisse siate perseveranti nel cammino e non perdete mai la speranza»
La mattina del 27 giugno, come ogni anno, la nostra diocesi si anima con un evento speciale. Più di mille ragazzi giungono in Episcopio insieme ad educatori e volontari per una giornata di gioia e di fede: la Festa degli Oratori Diocesana. Un momento culminante per i nostri oratori parrocchiali, un’opportunità unica per rafforzare i legami tra i partecipanti e vivere intensamente la bellezza dello stare insieme.
In tanti raggiungono il Duomo di Acerra dalle parrocchie di Sant’Andrea Apostolo di Arienzo, Sant’Alfonso di Crisci di Arienzo; San Felice Martire di San Felice a Cancello, San Leonardo Abate e-Santo Stefano protomartire delle frazioni di San Felice Cave e Casazenga, Sant’Agnese di Piedarienzo, San Giovanni Evangelista di San Felice a Cancello e Sant’Alfonso di Cancello Scalo; Santa Maria delle Grazie di Cervino; San Carlo Borromeo, San Pietro, Maria del Suffragio; Maria Annunziata, Santa Maria Assunta nella Cattedrale e Centro Diurno Caritas di Acerra.
Tra bans di accoglienza in Piazza Duomo, all’ombra della Cattedrale, la festa diventa testimonianza vibrante dello spirito di unità e della vitalità della nostra comunità diocesana. Un’occasione imperdibile e molto attesa, soprattutto per il nostro caro vescovo Antonio che come padre ci accoglie tutti, per riscoprire l’importanza dell’oratorio come luogo di crescita spirituale e umana. Numerosi i presenti che riempiono la cattedrale: più di mille tra ragazzi, educatori, animatori e parroci.
A gonfie vele. Il tema proposto dall’Anspi (Associazione nazionale degli oratori italiani) mette insieme tutte le parrocchie con la riflessione su un personaggio tratto dall’Odissea, Ulisse di Itaca. Un’opera che continua a ispirarci e affascinarci attraverso le epoche perché tratta temi universali che riecheggiano nel profondo dei cuori degli uomini.
Una storia avvincente, popolata da personaggi indimenticabili, e intrecciata in una struttura narrativa che rappresenta l’essenza stessa dell’avventura della vita. L’Odissea non solo fornisce risposte, ma solleva anche domande importanti che diventano il motore della nostra ricerca estiva.
Una volta riuniti davanti al Signore nella Cattedrale, il referente diocesano degli Oratori, don Raffaele Di Nardo, introduce la mattinata insieme, facendo da subito un dono molto importante per un Grest: la maglia con il logo del campo. Il vescovo Antonio insieme a tutti i ragazzi mentre un applauso esplode tra le navate del Duomo: gesto apprezzato da tutti, segno di vera umiltà e amore per queste attività estive.
Monsignor Di Donna ricorda che l’oratorio ha radici molto profonde nella Chiesa e cita i santi che hanno ispirato e vissuto fino in fondo la vicinanza ai ragazzi: Filippo Neri e Giovanni Bosco.
Chiede a tutti di essere «perseveranti» nel cammino perché «come Ulisse non dobbiamo perdere la speranza».
Gli animatori portano alcuni segni del Grest 2024. La barca rappresenta la Chiesa che naviga nelle acque di questo mondo; la scatola di colori rimanda a tutte le sensazioni ed emozioni della nostra vita: il verde richiama la sensibilità verso la natura, ma soprattutto la speranza; il giallo la luce di Cristo che ci guida sempre; il bianco la purezza; e il nero, che nessuno vuole, perché simbolo di morte.
Sulle note di «Vivere a Colori» di Alessandra Amoroso la festa si sposta nel seminario dove si condividono musica, sorrisi e un bel gelato per rinfrescarsi.
Nulla può essere più bello di vedere tantissimi ragazzi sorridenti e uniti perché «non basta amare i giovani, occorre che loro si accorgano di essere amati» ci ricorda don Bosco. Il nostro compito è proprio questo: essere noi testimoni di Amore come il Signore ci ha insegnato.
Giuseppe Sarnataro