Alla fine degli anni 60 va costruendosi una nuova chiesa in Località Madonna delle Grazie di Acerra. Il 2 agosto del 1967 viene eretta canonicamente la Parrocchia Sant’Alfonso Maria de’ Liguori da monsignor Vittorio Longo, amministratore apostolico della diocesi di Acerra. Per suo vivo desiderio, il presule dedica la nuova comunità al santo che pochi hanno prima, nel 1964, l’allora vescovo Nicola Capasso ha ottenuto dal Papa che diventasse patrono della diocesi.
L’11 ottobre del 1970 lo stesso monsignor Longo posa la prima pietra e il primo gennaio del 1971 nomina parroco don Giancarlo Petrella, ordinato sacerdote il 14 luglio del 1968 e già viceparroco della Parrocchia di San Pietro.
Il 21 marzo del 1971, primo giorno di primavera, prende il via l’attività pastorale. Si parte con quello che oggi è il salone parrocchiale, due stanzette e 50 sedie di paglia.
Un territorio quasi completamente agricolo di circa 2000 abitanti, «i valori si trasmettevano di padre in figlio e i ragazzini arrivavano al catechismo percorrendo chilometri a piedi: oggi – dice il parroco – le mamme accompagnano i bambini fin dentro l’aula e devo pregarle di spostarsi dall’uscio della porta per consentirne l’uscita. Nel frattempo, si dimostrano disinteressate a seguire un cammino insieme ai figli – nonostante in passato sia stata un’esperienza riuscita in parrocchia – e perdono tempo fuori con il cellulare».
L’11 marzo del 1973 viene inaugurata la chiesa parrocchiale. Al giovane parroco don Giancarlo non basta più la Vespa 50 e arriva la famosa 126 rossa dentro la quale tutti gli abitanti del quartiere lo riconoscono.
«Oggi le porte e le finestre delle villette a schiera sono sempre chiuse.
Evidentemente si tratta di persone, apparentemente senza particolari problemi, che hanno comprato casa ma vivono praticamente altrove. Sempre più gente arriva da fuori, gli “acerrani” diminuiscono e queste zone rischiano di essere solo un dormitorio.
Lo si capisce anche dal calo della partecipazione alla Messa e alla vita della comunità, e dalla perdita della religiosità popolare tipica dei paesi agricoli», dice don Giancarlo. A giugno del 1978, in poche settimane la parrocchia passa da 2.000 a 6.000 abitanti.
Ai già esistenti insediamenti di fine anni 60, circa cento famiglie, si aggiungono le famiglie assegnatarie di 410 appartamenti della nuova Gescal.
Il 1978 è anche l’arrivo, dopo 12 anni di assenza, del vescovo.
Monsignor Antonio Riboldi entra ad aprile in città e alla fine dell’anno nomina viceparroco nella parrocchia di Sant’Alfonso don Gennaro Pascarella.
Dopo il terremoto del 1980 la località Madonna delle Grazie cambia forma: nuovi insediamenti residenziali, il “Rione Gravina”, la scuola media Nicola Capasso, un aumento demografico che porta a 12.000 il numero di abitanti della parrocchia.
Il 23 marzo 1996 la parrocchia vive la gioia dell’ordinazione sacerdotale di don Luigi Razzano. Più in là quella di don Raffaele Di Nardo.
Nel 1996, sollecitato da don Giancarlo, monsignor Riboldi chiama le suore della Presentazione di Maria Santissima al Tempio affinché diano una mano alla parrocchia in particolare nel Quartiere Gescal.
Il 14 novembre 1998, don Gennaro Pascarella è nominato vescovo di Ariano Irpino (successivamente sarà a Pozzuoli dove è oggi vescovo).
Nel 2011 la parrocchia festeggia i 40 anni di attività pastorale. L’anno scorso il 50esimo di sacerdozio del parroco don Giancarlo.