Celebriamo la festa della Trinità, mistero centrale della nostra fede e della nostra vita. Dice il Catechismo della Chiesa Cattolica: «È il mistero di Dio in se stesso. È quindi la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina» (n. 234). È luce che illumina, non mistero nascosto e inconoscibile.
Gesù ha inviato i suoi discepoli in tutto il mondo a predicare il Vangelo, cioè a far conoscere l’amore di Dio per ogni uomo; li invita a battezzare, cioè a farli entrare in questo grande mistero dell’amore. Infatti, quando siamo stati battezzati, siamo stati immersi nell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, tanto che possiamo esclamare con san Paolo: «In lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo» (At 17,28).
«Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato» (Gv 1,18). Sì, è Gesù che ci ha raccontato e fatto vedere chi è Dio: è Padre che ci ama così tanto da mandare il suo Figlio nel mondo a dare la vita per noi (cf Gv 3,16) e questo amore «è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5).
Il mistero della Trinità, dunque, non è lontano da noi, ma prende tutta la nostra vita, è impresso nel nostro cuore; «dell’amore del Signore è piena la terra». Allora per conoscere sempre più la Trinità che è «comunione di Persone divine le quali sono una con l’altra, una per l’altra, una nell’altra», c’è un solo modo, amare e vivere in comunione tra noi, «gli uni con gli altri, per gli altri, e negli altri» (Papa Francesco).
Dice Giovanni: «Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1Gv 4,7-8).
«Andate» – dice il risorto ai discepoli ed oggi a noi – andate, amate, fate sperimentare a tutti la gioia di essere amati. Non siete soli, «Io sono con voi tutti i giorni», fate risuonare queste parole nel cuore di chi incontrate: io sono con voi ogni giorno, quando vi sentite soli e quando gioite insieme agli altri, quando la fatica vi stanca e quando il riposo vi ristora, quando un problema vi assilla e quando siete sereni, nel pieno della salute e quando le forze declinano. È questo che diciamo, è questa fede nella Trinità che professiamo quando all’inizio e al termine di un’attività facciamo il segno di croce: Tu, Dio, sei qui con noi e ciò che mi appresto a fare, lo faccio in comunione con te, grazie alla forza che mi dai. Riscopriamo, dunque, la bellezza e la forza del segno di croce, non lo facciamo in fretta, con gesti accennati… Ogni cosa inizia, continua e si completa nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
«La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2Cor 13, 13). Amen
don Alfonso Lettieri