Il Vescovo si rivolge alle coppie che hanno deciso di convivere perché non possono permettersi i costi della “festa”

Invita tali coppie a contattarlo per discuterne insieme

 
 
 
 
Carissime coppie,
 
è il vostro vescovo che si rivolge a voi. Rispetto la vostra scelta ma non mi lascia indifferente il fatto che rinunciate a sposarvi in Chiesa solo perché non avete le possibilità economiche per fare “la festa”. Perché vi private di un dono così grande e della gioia di sposarvi come cristiani, davanti al Signore ed alla comunità? Certo non potete fare “la festa”, e festa è importante…
 
Purtroppo in questi ultimi cinquant’anni, con l’avvento del consumismo, i sacramenti, ed in particolare il matrimonio, sono stati collegati alla “festa”, che spesso cede alle mode del consumo. E, così, siamo giunti all’assurdo che coloro che non hanno le possibilità economiche, rinunciano al Sacramento. Il ragionamento, più o meno, è questo: sposarsi in Chiesa significa fare la festa… Fare la festa significa avere soldi, noi non li abbiamo e, quindi, non ci sposiamo, almeno per il momento, magari ci penseremo quando avremo la possibilità (cioè, in questi tempi di congiuntura economica, mai).
No, non è possibile! Questa mentalità, che porta a non arrivare mai al matrimonio perché si pensa a festeggiamenti troppo costosi, non dà priorità all’amore ma tende a concentrarsi su quei particolari (inviti, vestiti, fotografie, ristorante, ecc.) che consumano tanto le risorse economiche quanto le energie e la gioia.
 
Cari fidanzati, insieme a Papa Francesco, vi dico,
 
«abbiate il coraggio di essere differenti, non lasciatevi divorare dalla società del consumo e dell’apparenza, abbiate il coraggio di andare controcorrente. Quello che importa è l’amore che vi unisce, fortificato e santificato dalla Grazia. Siate capaci di scegliere un festeggiamento sobrio e semplice, per mettere l’amore al di sopra di tutto» (Amoris laetitia, 212).
 
Mi rivolgo anche ai vostri genitori ai quali dico: lasciate liberi i vostri figli di decidere e di optare per un matrimonio sobrio; non seguite i pregiudizi della gente (“e la gente che dice?” oppure “che figura facciamo?” …).
 
Decidete di sposarvi, anche se non avete grandi possibilità economiche. Non temete il giudizio o le critiche, non vergognatevi della vostra condizione.
 
Se condividete questi miei pensieri, parlatene con il vostro parroco e con me; la comunità cristiana sarà lieta e felice di sostenervi in questa scelta.
 
Contattatemi, vi aspetto: 081 5207988 – vescovo@diocesiacerra.it.
 
Il Signore vi sostenga e vi dia pace.
 
Acerra, dalla sede episcopale, 16 novembre 2018
 
Mons. Antonio Di Donna