Il no di Acerra alla quarta linea. Il vescovo scrive alle comunità

Verso la manifestazione del 14 ottobre per ribadire la contrarietà della città all’ipotesi di ampliamento dell’inceneritore. La lettera inviata nei giorni scorsi da monsignor Di Donna alle parrocchie

In vista della marcia di domani pomeriggio, con partenza alle ore 16.30 per giungere alla villa comunale e ribadire il «no» di tutta la città «all’ingrandimento dell’inceneritore», il vescovo Antonio Di Donna ha inviato la passata settimana una lettera ai parroci, alle comunità religiose e parrocchiali, e a tutti i fedeli di Acerra con l’invito a «partecipare».

L’appuntamento è promosso e organizzato da un «comitato unitario cittadino». Monsignor Di Donna riconosce il limite di «una Chiesa ancora poco aperta al territorio» per cui «facciamo fatica a condividere le attese di giustizia della gente» soprattutto riguardo alla «salute minacciata» dall’inquinamento ambientale. Ma il cammino fatto dai vescovi della Campania in questi anni, e il magistero di papa Francesco, con l’enciclica «Laudato si’» e l’esortazione «Laudate deum», sono uno sprono «ad inserire il tema dell’educazione alla custodia del creato nel tessuto ordinario delle nostre comunità» e a vigilare sulla «difesa della salute pubblica».

Perciò il presule, dopo i «reiterati e inascoltati appelli inascoltati alla Istituzione regionale», aderisce con tutta la Chiesa di Acerra all’iniziativa.

 

Cosa sta avvenendo sul nostro territorio? Le ragioni di un popolo

di Giovanni De Laurentiis

All’indomani della notizia che il Consiglio regionale della Campania col solo voto contrario del Movimento 5 Stelle, aveva approvato l’assestamento di bilancio con la creazione di un capitolo specifico con i primi 27 milioni di euro per la realizzazione della quarta linea dell’inceneritore, alcuni cittadini hanno avviato una mobilitazione che nell’immediato ha prodotto una serie di incontri istituzionali per approfondire la questione e comprendere quali azioni si potessero mettere in atto per costituire un argine a tale scellerata azione amministrativa.

Col tempo la mobilitazione è cresciuta sempre di più grazie alle tante assemblee di piazza svolte. Abbiamo quindi sentito l’esigenza di fare ognuno un passo indietro rispetto ad appartenenze politiche, sociali ed organizzative costituendo un Comitato Unitario nella consapevolezza che una battaglia come quella contro l’ampiamento dell’inceneritore in un territorio già gravemente provato sul piano ambientale, dovesse accomunare tutta la popolazione che deve riscoprirsi anche in questo modo, comunità.

A dare un forte impulso alla crescita del Comitato unitario è stata l’adesione del nostro Vescovo che da sempre ha lanciato l’allarme rispetto all’aumento di patologie neoplastiche sul nostro territorio e che immediatamente ha sostenuto la logica per la quale non si può aggiungere dove già c’è troppo in termini industriali ma ovviamente anche ambientali.

Il Comitato Unitario ha organizzato per il 14 ottobre alle ore 16.30 con partenza da Piazza Duomo, un corteo cittadino proprio per testimoniare l’unità della Città rispetto al No alla quarta linea. Sarà un momento importante che potrà aprire uno spiraglio rispetto al fatto che il Consiglio regionale dovrà a breve discutere del bilancio di previsione, nel quale atto economico-finanziario chiediamo che venga modificato il capitolo creato con l’assestamento di luglio e che quei soldi stanziati vengano destinati per bonifiche e tutela della salute dei cittadini.

Gli obiettivi del Comitato sono infatti, a partire dal No alla quarta linea quelli di riprendere il ragionamento sulla dismissione dell’inceneritore a favore di un piano regionale che veda la riduzione della produzione di rifiuti, il loro riuso e il loro riciclaggio, al centro dell’interesse di tutti.

Ma abbiamo intenzione di aprire anche una questione di più lunga durata quella cioè di provare a comprendere cosa sta avvenendo sul nostro territorio, se la percezione che vi sia un aumento di patologie neoplastiche ma anche cardio-circolatorie e respiratorie sia supportato da dati scientifici reali e se così fosse quali potrebbero essere le cause.

Individuate le cause sarà dovere morale di tutti, cittadini ed istituzioni, lavorare affinché siano rimosse e si sviluppino azioni positive per la mitigazione dei danni subiti. In quest’ottica è stata organizzata la tavola rotonda del 5 ottobre presso la biblioteca diocesana con l’intendo quindi di aprire un primo focus sulla relazione salute/ambiente/inquinamento. Si è trattato pertanto di un momento di confronto importante, dove ci sono stati interventi qualificanti di molti medici e che ci consegna un percorso da sviluppare nei prossimi mesi.

Non possiamo voltarci dall’altra parte, non possiamo far finta di nulla. Acerra sta pagando un prezzo altissimo per scelte calate dall’alto che sono assolutamente in contraddizione, tra l’altro, con la naturale vocazione sociale ed economica del territorio.