Ai ragazzi che hanno partecipato lo scorso maggio al Concorso scolastico sui Patroni di Acerra, Cuono e Figlio, il vescovo Antonio Di Donna raccomandava in occasione dell’Anno Santo di «visitare i luoghi acerrani della Misercordia» per «guadagnare punti» in vista dell’edizione dell’anno prossimo.
Con il Convegno diocesano il presule ha deciso di dare il buon esempio spostando i lavori di gruppo di sabato mattina 10 settembre proprio in quei luoghi in cui si sperimenta la carità concreta della comunità acerrana verso le fragilità del nostro tempo.
A partire dalla «Mensa della Fraternità» che dal 2012 offre ristoro a decine di persone al giorno.
Poi la «Clinica Villa dei Fiori» dove i lavori di gruppo saranno introdotti dalla testimonianza di coloro che lavorano nel Reparto SUAP, Speciale unità di accoglienza permanente, unico in tutto il Sud Italia, con pazienti che si trovano in prolungati stati di ridotta coscienza (“stati vegetativi” e “stati di minima coscienza”): una consolazione per i familiari consapevoli di lasciare il loro caro in mani sicure e professionali.
«La Chiesa di Acerra riconosce nella Locanda del Gigante il segno forte di una Comunità che serve i poveri e gli ultimi» affermava il vescovo Antonio Di Donna durante l’omelia della Messa della Cena del Signore 2015 dopo aver lavato i piedi agli ospiti della Comunità di recupero tossicodipendenti alla periferia della città diretta dal sociologo Carlo Petrella. Coloro che si recheranno in quel luogo la mattina di sabato 10 settembre testimonieranno che i ragazzi della Locanda sono i ragazzi di «una Chiesa che vuole essere al servizio».
L’Oasi Sant’Antonio – la Casa di riposo per anziani che proprio l’anno scorso ha compiuto 80 anni e che da sempre è nel cuore degli acerrani – darà la possibilità a chi la visiterà di godere per una mattina di un bene della comunità, un’opera di Misericordia nata dall’intuizione di don Antonio Esposito che rende bella Acerra.
A coloro che si recheranno presso la Cooperativa sociale “Arcobaleno” sarà invece raccontata la “bella notizia” di una realtà che da più di venti anni aiuta sul nostro territorio i disabili e le loro famiglie nonostante le difficoltà grazie alla generosità di coloro che si dedicano quotidianamente alle “fragilità” di questi ragazzi e al progetto che li sostiene.
Il nuovo parco urbano, polmone verde nella città, inaugurato l’anno scorso, offrirà la possibilità di riflettere sulle «bellezze» – cultura, musica, archeologia – da valorizzare per il riscatto e uno sviluppo diverso del nostro territorio.
I piccoli del miniconvegno andranno in visita presso le aziende agricole dell’Associazio-ne AriAmo, per suscitare in loro l’amore alla terra e alla coltivazione dei campi, perché, come ha detto il vescovo Di Donna nell’omelia della Messa dell’Assunta lo scorso 15 agosto, «la sola presenza dell’uomo permette ad un territorio di vivere e resistere alla devastazione».