NOTA STAMPA
Caserta, 11 ottobre 2022
All’area ex Ma.c.ri.co. di Caserta il terzo incontro dei vescovi con i sacerdoti delle diocesi tra la provincia di Napoli e Caserta colpite dall’inquinamento ambientale. L’appuntamento della Conferenza episcopale campana si svolge nell’ambito del cammino pastorale di educazione alla custodia del creato promosso dalle Chiese della regione
Questa mattina a Caserta, nell’area ex Ma.c.ri.co, si è svolto il terzo incontro promosso dalla Conferenza episcopale campana che vede ogni anno protagoniste le diocesi colpite dall’inquinamento ambientale, in particolare quelle i cui territori insistono tra la provincia di Napoli e Caserta. Il primo si è tenuto a Teano, diocesi di Teano-Calvi nel gennaio del 2020. A ottobre 2021, vescovi e sacerdoti si sono incontrati a Casapesenna, diocesi di Aversa.
Si tratta di un appuntamento nel quale i rispettivi vescovi invitano i loro sacerdoti per un confronto affinché «l’educazione alla pace, alla giustizia e alla salvaguardia del creato diventi parte integrante dei cammini di fede nelle parrocchie, in particolare nel catechismo dei fanciulli e tra i giovani» ha detto introducendo i lavori di stamattina a Caserta il vescovo di Acerra, Antonio Di Donna. Per il presidente della Conferenza episcopale campana «la nostra formazione rimane ancora molto incentrata sulla teologia della redenzione e meno su quella della creazione e la sua salvaguardia», nonostante l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco sulla cura della casa comune, che è la «stella polare» del cammino di educazione delle coscienze che tutte le diocesi della Campania stanno ormai compiendo da quasi un decennio.
Monsignor Di Donna ha richiamato nel suo intervento il 60esimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, che cade proprio oggi, facendo «nostre le parole e i sentimenti del santo papa Giovanni XXIII». E come «il Concilio voleva essere la risposta della Chiesa ad un mondo che stava cambiando, ai suoi problemi e alle sue sfide», così essa «si trova oggi ad affrontare il problema dell’inquinamento». Il presule ha perciò messo in guardia dal rischio di diventare, secondo la suggestiva interpretazione di don Tonino Bello, «il samaritano dell’ora dopo, che arriva quando è ormai troppo tardi».
Padre Fabio Baggio, sottosegretario al Dicastero vaticano per lo sviluppo integrale, ha esortato i presenti ad «ascoltare la voce del creato» nel solco del tema della Giornata, educando al silenzio e al rispetto della natura magari, promuovendo gli incontri della pastorale giovanile a contatto con la natura per coltivare la responsabilità verso di essa. E se è vero che «la storia della creazione si intreccia a quella dell’umanità», della quale gran parte è sempre più «costretta a muoversi da un posto all’altro del pianeta per gli sconvolgimenti del clima», dobbiamo prepararci «ad un mondo di sfollati e migranti». «Ascoltare il grido della terra è dunque ascoltare il grido dei poveri, che più di tutti soffrono i cambiamenti climatici e le trasformazioni dei territori» ha continuato Baggio, per il quale dobbiamo fare «silenzio» per «comprendere, avere compassione e prendersi cura», tutte azioni che contrastano la «globalizzazione dell’indifferenza», in un «esercizio sinodale che è metodo e stile e non semplice evento».
Ma combattere l’inquinamento ambientale è una corsa contro il tempo, e per farlo in maniera efficace servono le buone pratiche. Non a caso l’incontro di Caserta si è tenuto nell’area ex Ma.c.ri.co., uno spazio di 33 ettari che nel dopoguerra l’Esercito italiano destinò a Magazzino Centrale Ricambi dei mezzi Corazzati fino alla fine degli anni ’90. Oggi quell’area è tornata nella disponibilità della diocesi e il sogno del vescovo Pietro Lagnese è di poterla offrire ai casertani come luogo di incontro e di dialogo tra le generazioni, per educare i giovani e i ragazzi alla cultura della giustizia e della cura del creato. Un parco urbano, polo sociale e culturale, per così trasformare quello che un tempo era denominato «Campo di Marte in Campo della Pace».
All’incontro hanno preso parte i vescovi e i rappresentanti delle diocesi di Acerra, Aversa, Capua, Caserta, Napoli, Nola, Pompei, Sessa Aurunca, Sorrento-Castellammare di Stabia, Teano-Calvi e Alife-Caiazzo.
La mattinata di preghiera e studio si è chiusa con i giovani “Operai della fabbrica Wojtyla”, primo frutto dell’opera di riqualificazione dell’area voluta dal vescovo Lagnese, che sul palco hanno cantato e recitato per la pace e la custodia del creato davanti ad una trincea di sacchi bianchi contenenti libri e non sabbia, perché la cultura è l’unica barriera per difendersi dai proiettili e sconfiggere l’ignoranza, esortati da una commovente lettera di incoraggiamento ricevuta direttamente da papa Francesco.
Antonio Pintauro
Direttore Ufficio
Comunicazioni sociali