Giubileo2025

 

Scheda a cura dell’Ufficio Liturgico diocesano: Come vivere il giubileo (clicca qui)

Pellegrinaggio giubilare della Diocesi di Acerra a Roma (23 Giugno 2025) (clicca qui)

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Scheda a cura dell’Ufficio Liturgico diocesano

Come vivere il giubileo
«Con l’apertura della Porta Santa abbiamo dato inizio a un nuovo Giubileo: ciascuno di noi può entrare nel mistero di questo annuncio di grazia. Questa è la notte in cui la porta della speranza si è spalancata sul mondo; questa è la notte in cui Dio dice a ciascuno: c’è speranza anche per te! C’è speranza per ognuno di noi» (Papa Francesco, Omelia 24 dicembre 2024).
La parola giubileo deriva dal nome dello strumento jobel che annunciava l’inizio di un anno speciale, sabbatico, di riposo per la terra (cf Lv 25,1ss). Lo strumento annunciava un anno di grazia, un evento di gioia. Quindi il Giubileo è un anno di gioia, dove la misericordia di Dio accolta e donata ristabilisce la giustizia e ridona libertà. Viene celebrato ogni 25 anni.

Qual è il tema?
«La speranza non delude» (Rm 5,5).
«La speranza cristiana, in effetti, non illude e non delude, perché è fondata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore divino» (Spes non confundit, 3). Questa virtù è da riscoprire, «essa si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità, e così permette di andare avanti nella vita. Sant’Agostino scrive in proposito: “In qualunque genere di vita, non si vive senza queste tre propensioni dell’anima: credere, sperare, amare”» (Ibid.).

Cosa bisogna fare?
L’anno giubilare non è nato per moltiplicare le cose da fare, ma per riposare e condonare i debiti, per ristabilire la giustizia, per ridare a tutti la possibilità di ricominciare, riavendo il necessario per la propria vita (Lv 25,8-12).
È un anno di grazia da accogliere e vivere con generosità.

Perché la porta santa?
L’apertura della Porta santa della Basilica di san Pietro dà inizio all’Anno santo. Varcare la Porta indica il passaggio che siamo chiamati a fare dal peccato alla grazia di Dio. Non è un rito magico. Gesù ha detto «Io sono la porta» (Gv 10,9): è lui la vera Porta della misericordia del Padre che resta aperta per sempre e per tutti.

Qual è il senso del pellegrinaggio?
È metafora della vita: mentre camminiamo verso un luogo giubilare, ci ricordiamo che siamo pellegrini in questo mondo, abbiamo una meta da raggiungere (cf Gv 14,1-3), siamo chiamati a verificare se stiamo percorrendo la via giusta (cf Gv 14,6).
Intraprendere un pellegrinaggio significa essere disposti a mettersi in cammino materialmente e spiritualmente. «Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità» (Spes non confundit, 5).

Cos’è l’indulgenza?
«Permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio» (Spes non confundit, 23). Con il Sacramento della Penitenza Dio perdona e cancella i nostri peccati. Il peccato ha delle conseguenze, lascia dei “segni” (pene temporali), ci indebolisce. Questi “segni”, queste conseguenze vengono tolte con gesti di carità, con la preghiera, con le opere di misericordia. Nel Giubileo vengono tolte anche con il dono dell’indulgenza. La misericordia di Dio “diventa indulgenza del Padre che, attraverso la Sposa di Cristo, raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato” (Misericordiae vultus, 22).
I “pellegrini di speranza”, «veramente pentiti e mossi da spirito di carità» per accogliere l’indulgenza (la misericordia di Dio è gratuita), hanno bisogno di: confessarsi, partecipare alla Messa, professare la fede pregando il Credo, fare un pellegrinaggio a Roma o verso una chiesa giubilare anche nella propria diocesi e pregare secondo le intenzioni del Papa.

Quante volte?
L’indulgenza si può avere per sé stessi e si può offrire per i defunti, una volta al giorno. Ma «Nonostante la norma secondo cui si può conseguire una sola Indulgenza plenaria al giorno, i fedeli che avranno emesso l’atto di carità a favore delle anime del Purgatorio, se si accosteranno legittimamente al sacramento della Comunione una seconda volta nello stesso giorno, potranno conseguire due volte nel medesimo giorno l’Indulgenza plenaria, applicabile soltanto ai defunti» (Norme sulla Concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario dell’anno 2025, III).

Chi non può andare a Roma?
Può fare un pellegrinaggio verso le tre chiese giubilari della nostra diocesi: la Cattedrale ad Acerra, la Basilica dell’Assunta a Santa Maria a Vico, il santuario di San Michele a San felice a Cancello.

Per gli ammalati e gli infermi?
Possono accogliere l’indulgenza giubilare «se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, particolarmente nei momenti in cui le parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi diocesani verranno trasmesse attraverso i mezzi di comunicazione, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero, dell’ospedale, della casa di cura, del carcere…) il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno Santo, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita» (Norme sulla Concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario dell’anno 2025, II).

Buon Giubileo
Questo Anno sia veramente santo per tutti; accogliamo gli «appelli alla conversione che la misericordia di Dio rivolge a tutti noi, come persone e come comunità» (Messaggio per la Quaresima 2025). Attingiamo al tesoro della misericordia divina; come “pellegrini di speranza”, facciamo un vero cammino di conversione, ritorniamo al Signore con tutto il cuore (cf Gl 2,12), rispettiamo la Terra e le sue creature, amiamoci gli uni gli altri come lui ci ha amati! «Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,11-12).

Preghiera del Giubileo
Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel
tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli. Amen


Pellegrinaggio diocesano a Roma

La Diocesi di Acerra si recherà in pellegrinaggio a Roma lunedì 23 giugno

Ore 10.00 – Porta Santa San Pietro
Ore 16.00 – Santa Messa presieduta dal vescovo al Santuario del Divino Amore

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi al proprio parroco


Eventi giubilari diocesani