È risorto, non è qui! Queste parole, che duemila anni fa hanno ascoltato le donne impaurite, risuonano ancora oggi per noi con la stessa forza, continuano a sfidare il tempo e l’incredulità degli uomini. Questo annuncio è stato dato alle donne all’interno del sepolcro, proprio lì dove tre giorni prima tutto sembrava finito. Era rimasta l’ultima cosa da fare, ungere il corpo, non c’era stato tempo, iniziava il sabato, giorno del riposo. Nel buio del mattino e della loro fede, si accende una luce: la pietra è rotolata via, il sepolcro è vuoto, il Maestro non è lì, ma non le ha lasciate sole, dà ai discepoli un appuntamento: vi precede in Galilea. Dio ci precede, va avanti, è passato lui per la morte per donare a noi la vita. La risurrezione di Gesù infonde speranza, ci dice che il male non ha l’ultima parola, che la morte non può mettere fine alla vita, è stata disinnescata, ha perso la sua forza distruttiva, fa sì rumore, mette paura, ma non può spegnere la vita. La risurrezione di Cristo ci dice che Dio non abbandona nessuno, anche quando ai nostri occhi sembra che tutto sia perduto e non vediamo la presenza di Dio, non la vediamo perché Lui sta dentro, si coinvolge pienamente, sta con noi, in noi per sostenerci e salvarci. Ci dice che ogni nostra preghiera viene ascoltata, anche quando non veniamo esauditi come vorremmo: non riceviamo tutto ciò che chiediamo, ma Dio trova sempre il modo per darci tutto ciò di cui abbiamo bisogno. La Pasqua di Gesù ci rende più forti, non permette alla vita di schiacciarci con i suoi affanni e dolori, alla morte di distruggerci. Infatti, «siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi» (2Cor 4,8-9). La luce del Risorto ci fa fissare lo sguardo non solamente sulle cose visibili, che sono di un momento, ma su quelle invisibili, che sono eterne (cf 2Cor 14,18).
Noi oggi siamo qui perché siamo «convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù» (2Cor 4,14). Cristo è risorto dai morti, «non muore più; la morte non ha più potere su di lui» e non ha più potere su di noi!
Oggi non ci può essere spazio per la tristezza e lo scoraggiamento perché Dio ha trovato rimedio a tutto, anche alla morte. Oggi vengono ripetute con forza quelle parole che l’angelo disse a Maria: «Nulla è impossibile a Dio!» (Lc 1,37). Con la sua morte Gesù ha portato amore e vita fin dentro il buio della morte. Allora non ci può essere nessun luogo, nessuna situazione, nessuna persona che non può ricevere la luce e la vita pasquale. Possiamo dire che c’è una rivoluzione in atto che continua da quel giorno, la rivoluzione dell’amore che portano avanti i cristiani che all’odio rispondono con l’amore, all’offesa con il perdono, all’errore con la verità, alla disperazione con la speranza, alla tristezza con la gioia, alle tenebre con la luce (cf S. Francesco). Siamo chiamati ad entrare nella logica della Pasqua, del dono totale di sé, sapendo che con Dio non si perde mai e anche se passiamo per la morte, non ci sarà mai tolta la vita che Lui ci ha donato.
Coraggio! Cristo è risorto. Alleluia.
don Alfonso Lettieri