Venerdì 21 giugno, il Movimento per la vita ha festeggiato i suoi primi 5 anni ad Acerra. Nel chiostro del Seminario vescovile, alla ‘Festa della Vita’ – dal tema Europa, diritti umani ed etica della vita – sono intervenuti il vescovo monsignor Giovanni Rinaldi, il sindaco Raffaele Lettieri, l’On. Ermina Mazzoni, Presidente della Commissione petizioni del Parlamento Europeo, la prof.ssa Paola Mancini, Segretaria nazionale del Movimento per la vita, e il Senatore Lucio Romano, membro della XII Commissione di igiene e sanità del Senato e della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato. Moderatore Marco Iasevoli, giornalista di Avvenire.
Al centro del dibattito la speranza di leggi che a livello europeo tutelino la vita umana sin dal concepimento, vietando ogni forma di sperimentazione o altre pratiche a danno dell’embrione. «C’è bisogno di confermare la vita attraverso la legislazione – ha affermato il sindaco Lettieri. Acerra è la città della vita e l’esempio di cittadini che hanno difeso la vita umana, come monsignor Verolino, lo testimonia».
A undici anni dall’enciclica Evangelium vitae, il nostro vescovo ha ribadito la sacralità della vita umana, anche dinanzi alla legge: «Prima della legalità – ha detto – c’è la bontà di una legge. Una democrazia che non rispetta la vita è solo una democrazia delle regole».
L’On. Mazzoni ha denunciato la perdita del senso etico in politica, per cui è molto difficile affrontare tematiche bioetiche. Non ci può essere un testo di legge che stabilisca «quando cominci la vita», ma l’iniziativa ‘Uno di noi’ – la raccolta di firme per i diritti dell’embrione, da presentare al Parlamento europeo – è un valido mezzo per trasferire i principi fondamentali dell’uomo nelle legislazioni. «A livello europeo – ha aggiunto – le posizioni sono molto divaricate e il trattamento dell’interruzione di gravidanza è di competenza territoriale, cioè a discrezione delle legislazioni di ogni singolo Paese europeo».
La prof.ssa Mancini ha denunciato la «congiura del silenzio» intorno alle donne in difficoltà, alle quali non si comunica mai l’esistenza di un’alternativa all’aborto. «Il Movimento per la Vita – ha detto – non condanna la donna che sceglie l’aborto, ma cerca di parlare, di rompere l’omertà intorno alla vita». Sostenuta dal vescovo, ha invitato le molte persone presenti a firmare per Uno di Noi.
Ha concluso il dibattito il senatore Lucio Romano, per il quale la democrazia ‘partecipativa’ si connota nella fragilità presente nell’uomo dal suo concepimento fino alla morte: «La vera democrazia – ha detto il senatore – deve tutelare il diritto del più fragile, deve essere ‘per l’altro’, esprimendo, così, la sua reciprocità». Un motivo in più per aderire all’iniziativa dei cittadini Uno di Noi. Il prof. Romano è legato da un’amicizia particolare con il Movimento per la vita di Acerra, che ha contribuito a far nascere 5 anni fa; egli ha pubblicamente ringraziato il nostro vescovo per la semplicità e il tratto umano, l’impegno umile – ma credibile e concreto – a sostegno della vita dal concepimento al termine naturale.
Attraverso il ‘Centro aiuto vita monsignor Gennaro Verolino’, la nostra diocesi ha aiutato numerose famiglie acerrane a superare la più grande difficoltà dei nostri tempi: accogliere un nuovo figlio. La disoccupazione, situazioni familiari irregolari, la solitudine sono solo alcuni dei principali motivi che spingono ogni anno centinaia di donne a rifiutare la propria gravidanza, spesso con il supporto di una cultura abortista che pone nell’interruzione di gravidanza la soluzione ad ogni difficoltà economica e sociale. Ma in appena cinque anni circa trenta bambini hanno visto la luce grazie all’impegno e alle cure dei volontari del Centro aiuto vita, che hanno assistito le mamme in ogni fase della gravidanza e dei primi anni di vita del bambino.
La serata è stata animata dalle splendide voci dei Giovani guidati dalla Maestra Mariarosaria Proietti e della corale del Duomo diretta dal Maestro Mauro Caturano.
La vita è un diritto, non può essere posta a condizioni, nessuna difficoltà può essere così grave da impedire a una vita di nascere. Basta cercare aiuto e aver fiducia. Questo è il messaggio che i volontari del Centro Aiuto Vita da cinque anni donano alle famiglie e alle donne, un messaggio di concreta speranza che si realizza nello sguardo di ogni bambino che viene alla luce, nonostante le difficoltà.