Campania e Giordania, alleanza tra Caritas

COLLABORAZIONE E SCAMBIO DI DELEGAZIONI

Sono passate da poco le nove di sera quando i giovani delegati di Caritas Giordania scendono dal treno dopo tre ore di ritardo per i serrati controlli a Roma. Raffaele Cerciello, segretario della delegazione di Caritas Campania, li attende con un gruppo di giovani all’uscita della stazione di Afragola. A pochi chilometri di distanza, ad aspettarli ad Acerra, dove vivranno la prima tappa di una settimana di incontri con le Caritas della Campania, ci sono il vescovo Antonio Di Donna, presidente della Conferenza episcopale campana, il delegato regionale don Carmine Schiavone e i ragazzi del Centro diurno per minori a rischio dei quartieri difficili della città con i loro educatori e il direttore della Caritas diocesana Vincenzo Castaldo. Una serata di festa e confronto sulla lotta alle povertà, i disagi e le speranze dei giovani, conclusa con la visita al laboratorio della pizza. Da lunedì dieci delegati di Caritas della Giordania sono in Campania per una settimana di gemellaggio: uno scambio e un confronto sull’azione pastorale, sociale e caritativa, per condividere percorsi. «La relazione tra le povertà dei due territori è molto stretta, più di quanto si pensi: da noi si caratterizza per le emergenze ambientali ed educative; da loro per la guerra, che produce su grande scala i disagi sociali, ma soprattutto genera povertà di speranza e di futuro» dice monsignor Antonio Di Donna mentre aspetta nel chiostro del seminario la delegazione Caritas del Paese arabo con la più alta concentrazione di rifugiati pro capite al mondo, che accoglie dai territori confinanti dell’Iraq, della Siria e della Palestina. Per il vescovo di Acerra «l’ospitalità che diamo come Caritas campana ai nostri fratelli della Giordania è segno di questo rapporto tra le due povertà». Diocesi di Napoli, Nola, Sorrento-Castellammare e Teggiano-Policastro sono le altre tappe del gemellaggio con al centro la visita a mense, dormitori, opere di promozione culturale, e il confronto su metodi e strutture di formazione. «I delegati giordani stanno attraversando la terra campana per visitare luoghi simbolo di diverse povertà» dichiara don Carmine Schiavone precisando che «nessuno è il benefattore dell’altro: siamo insieme a guardare i bisogni dell’uomo, in maniera trasversale». Il delegato della Caritas regionale spiega che

«lo scorso mese una delegazione della Campania è stata in Giordania » visitando soprattutto il Sud del Paese.

«La mondializzazione è una delle grandi sfide che ci spinge a guardare al di là dei nostri limiti e confini. Il gemellaggio di Caritas Campania con Caritas Giordania si inserisce in una condivisione di progetti e di sostegni, attraverso scambi culturali e vicendevole partecipazione all’appello di chi si aspetta accompagnamento e incoraggiamento. Sono le vie ordinarie per debellare l’individualismo e l’indifferenza». Lo dichiara monsignor Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro, diocesi che accoglierà oggi la delegazione giordana per l’ultima tappa prima della partenza. Il presule, delegato dei vescovi campani per la carità, ricorda con papa Francesco che «l’amore ci fa aprire gli occhi, allargare lo sguardo, ci permette di riconoscere nell’estraneo che incrociamo sul nostro cammino il volto di un fratello, con un nome, una storia, un dramma a cui non possiamo rimanere indifferenti».

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