Pubblichiamo la lettera del vescovo Antonio Di Donna «ai fedeli e agli uomini e alle donne di buona volontà» di San Felice a Cancello. Il testo è stato letto e distribuito domenica 7 aprile nelle comunità parrocchiali della cittadina in provincia di Caserta.
Ai fedeliAgli uomini e donne di buona volontàdella città di San Felice a Cancello Carissimi, la Pasqua di risurrezione, ormai vicina, ci chiama a camminare in novità di vita, a passare dall’uomo vecchio all’uomo nuovo, dalle opere della carne alle opere dello Spirito. La vita nuova, frutto dello Spirito del Risorto, si esprime in mentalità nuova, cuore nuovo, comportamenti nuovi. Questa vita nuova deve manifestarsi anche in nuovi comportamenti nella vita sociale, perché per il cristiano non può esistere divorzio tra fede e vita. Sbaglia, infatti, chi pensa che la «fede deve limitarsi all’ambito privato o che esiste solo per preparare le anime per il cielo» (Papa Francesco). La fede ha una dimensione sociale. «Nessuno può esigere da noi, che releghiamo la fede alla segreta intimità delle persone, senza alcuna influenza sulla vita sociale, senza preoccuparci per la salute delle Istituzioni e della società civile, senza esprimersi sugli avvenimenti che interessano i cittadini». Insomma, non si può essere buoni cristiani e disonesti cittadini.Tra poco la vostra città, che ha attraversato un periodo difficile, sarà chiamata ad indicare la nuova amministrazione, che dovrà governare la città in condizioni non facili.Rivolgo, pertanto, un appello ai cristiani e agli uomini e donne di buona volontà di San Felice a Cancello: nella scelta di quelli che dovranno amministrare la città, fatevi orientare dalla sincera ricerca del Bene Comune: il bene della città viene prima degli interessi personali. Date il vostro voto, libero e responsabile, a uomini e donne che amino veramente la vostra città, che siano competenti nella gestione della cosa pubblica e, soprattutto, onesti. Non votate secondo una mentalità clientelare (“io voto quello perché mi farà quel favore”) o per motivi di clan familiari. Ai cittadini di San Felice raccomando rettitudine di coscienza, senso di responsabilità e libertà nell’esercizio del voto. Ai candidati raccomando onestà, competenza, passione per il Bene comune. Mi rivolgo anche a chi, animato da sane motivazioni, è da tempo sulla soglia dell’impegno politico ma non trova il coraggio di oltrepassarla. E’ il momento di superare la soglia, mettere da parte i timori e provarci, mettersi in gioco, impegnarsi, raccogliere persone che vogliono bene alla città. Anche a rischio di incassare fallimenti e insuccessi. Anche a rischio di restare delusi e con le mani vuote. Certo si può fallire, ma sarà un fallimento meno grave rispetto al fallimento più grande di cui tutti possiamo essere complici: restare spettatori, guardare da lontano, essere indifferenti. Il tempo dell’impegno è adesso. La vostra città ha bisogno di persone con idee e sogni e con la seria consapevolezza che amministrare la città è un servizio.Urge un grande recupero di moralità e di legalità. Sono consapevole che, per il recupero della legalità, non è sufficiente un appello ma è necessaria una lunga opera di educazione alla legalità e al Bene Comune. Ma in questo momento, in vista dell’esercizio del voto, è necessario che la città di San Felice riparta e riparta bene, non affidandosi ai faccendieri della politica ma a persone oneste e competenti. Con affetto vi benedico. Acerra, dalla sede episcopale, 7 aprile 2019 Mons. Antonio Di Donna Vescovo di Acerra