Alla scuola dei poveri

Per imparare ad ascoltarne il grido. La II Giornata mondiale

  

Per rispondere all’appello di papa Francesco «a incontrare le diverse condizioni di sofferenza ed emarginazione in cui vivono tanti fratelli e sorelle che siamo abituati a designare con il termine generico di “poveri”», il vescovo di Acerra, «in linea con il tema regionale che affronta la povertà per mancanza di lavoro», condivide il pranzo con «i disoccupati, in particolare coloro che hanno perso il lavoro», subito dopo la Messa in Cattedrale.Per la seconda Giornata mondiale dei poveri, monsignor Antonio Di Donna ha deciso di pranzare  domenica 18 novembre con i disoccupati e le loro famiglie nella Cappella del seminario di Acerra. Tra essi quelli che hanno perso il lavoro e soprattutto non si rassegnano a rinunciare alla propria dignità di lavoratori rimettendosi in gioco, sebbene non più tanto giovani, con progetti che mirano alla riqualificazione professionale ma anche al rilancio dell’attività economica dell’intera comunità e alla salvaguardia del creato. Alcuni sono stati seguiti e sostenuti personalmente dallo stesso monsignor Di Donna. In preparazione alla giornata, il vescovo ha invitato la sera di giovedì 15 novembre gli operatori Caritas ad una tavola rotonda con i dirigenti dei Servizi sociali dei comuni della diocesi per «conoscere meglio le povertà del nostro territorio e dare un aiuto concreto».Monsignor Di Donna ha infine invitato i parroci a «diffondere il Messaggio del Papa e a parlarne nell’omelia», ad «un’eventuale raccolta di viveri o un’altra opera di carità»; ad organizzare un «pranzo con i poveri»; a vivere una «domenica comunitaria»; a «invogliare le famiglie ad invitare un povero a pranzo» o ad «altri segni come “adotta una famiglia”».