Il vescovo di Acerra è considerato meritevole del riconoscimento perché «si è adoperato per una attenzione reale sul problema inquinamento, preservando agricoltura ed economia sana», e soprattutto per il suo impegno in difesa della «salute di bambini, donne e uomini» fino a «parlare di vittime innocenti dell’inquinamento ambientale in analogia alle vittime innocenti di mafia».Il premio va infatti a quelle personalità che hanno saputo meglio incarnare – nel campo artistico, sociale, religioso, politico, economico e delle professioni – il messaggio di don Giuseppe Diana, contribuendo alla denuncia e alla costruzione di comunità libere alternative alle mafie. L’assegnazione avviene ogni anno il 21 marzo, primo giorno di primavera; la consegna invece il 4 luglio nell’ambito del don Diana day, giorno in cui il sacerdote ucciso avrebbe festeggiato il suo compleanno, a “casa don Diana”, un bene confiscato alla camorra nel territorio di Casal di Principe che oggi accoglie il museo diffuso della resistenza alla camorra. Insieme al vescovo di Acerra, sono stati ritenuti meritevoli del riconoscimento il compositore e cantautore Enzo Avitabile «perché la sua musica “sa parlare” e raccontare luoghi, storie e persone di realtà difficili. Una musica che sa dare voce agli “ultimi”, al dramma di una terra avvelenata dai rifiuti fino a quello di chi combatte una guerra impregnata di sacrificio per camminare a testa alta»; perché con la sua musica «denuncia e canta la speranza, afferma la dignità ed il coraggio di ogni giorno, trasforma le periferie in centro del mondo, dove non esistono né muri né confini».E l’associazione fondata da Gino Strada Emergency, da anni impegnata sul fronte della pace, della solidarietà e dei diritti umani. Tra le menzioni speciali, la campagna nazionale «Mettiamoci in gioco» contro i rischi del gioco d’azzardo coordinata da don Armando Zappolini; l’imprenditore fiorentino Marco Bartoletti che con la sua impresa coniuga «fiuto per gli affari» e «prossimità verso chi soffre» mettendo insieme «etica e bellezza» e «al centro prima di tutto la persona»; e il già provveditore agli studi di Vicenza e presidente dell’associazione “Cittadini per la Costituzione” Francesco Venturella. Il PremioUna vela in miniatura del monumento presente nel Parco cittadino di Casal di Principe dedicato a don Giuseppe Diana
Al nostro vescovo il premio nazionale don Diana
Per il 2018 il premio nazionale don Diana “per amore del mio popolo” è conferito a monsignor Antonio Di Donna «perché si è sempre battuto per un’operazione verità sul dramma ambientale, chiedendo in tutte le sedi l’inizio delle bonifiche superando gli ostacoli burocratici che hanno bloccato per oltre venti anni il risanamento dell’ambiente ammalato». Istituito dal Comitato don Diana, Libera Caserta, e dalla famiglia del sacerdote ucciso a Casal di Principe il 19 marzo del 1994, il premio giunge nel 2018 alla settima edizione.