Verso il Giubileo alla luce del Concilio. Orientamenti diocesani

Lo scorso 8 ottobre nella cattedrale di Acerra, durante la messa di inizio anno pastorale, concelebrata con tutti i sacerdoti della diocesi, il vescovo ha consegnato gli Orientamenti diocesani per l’anno 2023/24. Ne proponiamo una sintesi. In allegato il documento integrale.

Dopo la «sosta» per comprendere il «cambiamento d’epoca», la Chiesa di Acerra si appresta a vivere la seconda tappa della «proposta pastorale di questi anni» elaborata dal vescovo in preparazione al Giubileo del 2025. Cammino scandito, secondo le «indicazioni di papa Francesco», nel 2023/24 dal confronto «con le quattro Costituzioni del Concilio Vaticano II, nel 2024/25 riscoprendo la preghiera». Nel quarto anno, 2025/25, sarà tempo di «riprendere la nostra azione pastorale». Lo scrive monsignor Antonio Di Donna negli Orientamenti diocesani dal titolo «Verso il Giubileo alla luce del Concilio». Prima però il presule getta «un rapido sguardo all’anno trascorso», e auspica innanzitutto una reale «ricaduta» del cambiamento «sul nostro modo di fare pastorale»; in secondo luogo, spera in una «salutare inquietudine» maturata in questi mesi; perché «sarebbe una “follia”» cambiare facendo «le stesse cose di sempre» con il rischio di «dare risposte a domande che nessuno si pone più»; infine, l’augurio di una presa di «atto delle nostre “resistenze”».

Per Di Donna rispondere alle «vere emergenze del momento» – che sono la «diminuzione del numero dei fedeli», l’«assenza dei giovani» e la mancata «trasmissione della fede» da parte degli adulti – significa concentrare le forze sull’«impegno primario dell’annuncio del Vangelo» spendendo più «energie nell’aiutare le persone a vivere una relazione d’amore con il Signore» e meno nell’«organizzazione della vita parrocchiale».

Il vescovo offre anche «un’ulteriore riflessione», mettendo in guardia dalle «tentazioni» di fronte ad un «cambiamento» che «ci sorprende e ci spiazza»: quella di «sognare “il bel tempo andato”», ma anche la rabbia «contro la situazione presente» e il «deprimerci» di fronte all’«ovile sempre più vuoto». E rimanda alla «profezia sul futuro» di Joseph Ratzinger alla fine degli anni ’50, nella quale quel giovane teologo tedesco diventato papa Benedetto XVI richiama la Chiesa «ad essere “minoranza creativa”», che non significa per Di Donna cadere nella trappola «settaria» del «meglio pochi ma buoni» persuasi «che il cristianesimo sia per pochi eletti», ma «continuare le cose di sempre, sacramenti e religiosità popolare, con amore», e allo stesso tempo «preparare il piccolo resto che approderà alla terra promessa, formare i “Dodici” ad un cammino più intenso» di conoscenza di Gesù e della Chiesa.

Del resto «il metodo di Gesù poggia su tre piloni portanti: i pochi (i Dodici), i molti (i settantadue); le folle». E il suo è «un ministero “itinerante”» di annuncio del Regno di Dio «per le strade, nelle case» e «nelle città», senza trascurare gli «incontri personali, come per Nicodemo, la Samaritana, Zaccheo».

Così la Chiesa riuscirà a «toccare l’umano di tutti» fatto di «nascita, morte, relazioni, amore e lavoro», e sarà capace di «rivolgersi sempre a tutti» nella «situazione in cui ciascuno si trova, per farla evolvere verso la relazione matura della fede». Tutto «questo non significa che la Chiesa sia “confusa”, sbattuta qua e là», ma neanche isolata, pensando di «preservare l’identità della comunità ecclesiale» chiudendosi «nei nostri ambienti» al fine esclusivo di «proteggerci dal rischio di essere contaminati». Perché «ciò che rende “giovane” e rinnova la Chiesa» è soltanto la «missione» di «annunciare Gesù a chi non lo conosce o, come nel nostro caso, lo conosce poco e male».

Al secondo anno di preparazione al Giubileo è dedicato il confronto con le quattro Costituzioni del Concilio Vaticano II: Sacrosantum concilium, sul rinnovamento della liturgia; Dei verbum sulla centralità della parola di Dio, fondamento della rivelazione cristiana; Lumen gentium, sulla Chiesa, e Gaudium et spes, sulla nostra presenza sul territorio; queste ultime due da leggere «insieme», ha detto il vescovo nella messa di inizio anno pastorale l’otto ottobre in cattedrale (articolo a fianco, ndr), perché non si può parlare della «Chiesa di Cristo nella sua natura intima» senza pensarla «nel mondo, nel territorio». Scorrendo le pagine centrali degli Orientamenti, il presule indaga sui frutti dei documenti conciliari in diocesi a partire dai «contributi dei gruppi al convegno diocesano» (pagina a fianco, ndr).

Infine la proposta: approfondire le quattro Costituzioni per «verificarne la “recezione” nella nostra Chiesa di Acerra» e fare quel «balzo innanzi» auspicato da papa Giovanni XXII in apertura dello stesso Concilio.

Tra le «altre indicazioni», per questo anno in cui «continuiamo nella sua seconda fase il Cammino sinodale», monsignor Di Donna richiama «ancora una volta l’importanza degli organismi di comunione» e la «valorizzazione in parrocchia» delle «Giornate previste dalla Chiesa» e riportate nell’Agenda diocesana. Novità dei prossimi anni saranno invece le iniziative per gli «ottavi centenari francescani», a partire dagli «800 anni del Natale di Greccio e della Regola Bollata» che cade in questo 2023.

Il vescovo di Acerra conclude con una supplica alla sua Chiesa, letta la sera della messa di inizio anno pastorale: «Carissimi, sarei tanto felice, se dopo dieci anni di servizio in mezzo a voi, nei quali ritengo di avervi dato, nella mia povertà, linee di rinnovamento pastorale, che credo vitali ed urgenti, ma che siamo ben lontani dall’aver realizzato, mi deste la consolazione di accogliere questi Orientamenti. Credo che sarebbe un bene anche per voi, per la nostra Chiesa e per il nostro territorio». L’opuscolo completo è scaricabile da www.diocesiacerra.it

Antonio Pintauro

Scarica qui gli Orientamenti pastorali

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Concelebrazione eucaristica nell’inizio dell’anno pastorale
presieduta dal nostro vescovo Antonio

Domenica 8 ottobre 2023 ore 18.30
Cattedrale di Acerra

Sono invitati gli Operatori Pastorali e tutto il Popolo di Dio

Non ci saranno le Messe vespertine nelle parrocchie dell’intera Diocesi

Durante la celebrazione il Vescovo consegnerà gli Orientamenti Diocesani 2023/24,
che saranno disponibili su questa pagina dopo la celebrazione.