Una serata speciale si è svolta presso la Parrocchia S. Alfonso-Crisci di Arienzo dove abbiamo vissuto un momento di adorazione e di preghiera alla vigilia della festa di Tutti i Santi, accolti calorosamente dalle persone della comunità parrocchiale e accompagnati dalla presenza di don Stefano Maisto, direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile e dei membri dell’equipe, di don Alfonso Lettieri, direttore del Centro Diocesano Vocazioni e dei nostri seminaristi.
La prima parte della veglia nella quale abbiamo adorato Gesù Eucaristia si è aperta con le parole di Papa Francesco: “La santità non è qualcosa che ci procuriamo noi, che otteniamo noi con le nostre qualità e le nostre capacità. La santità è un dono, è il dono che ci fa il Signore Gesù, quando ci prende con sé e ci riveste di se stesso, ci rende come Lui”.
La riflessione proposta all’inizio di questa serata ci ha invitato ad abbandonare l’idea di un Dio che chiede agli uomini di “sforzarsi” di essere “più buoni”, per aprirci alla santità come DONO di Dio. Scoprirsi imperfetti, fallaci, deboli è il punto di partenza per un rapporto di fede autentica, ci chiediamo allora se alberga nel nostro cuore il desiderio di accogliere con umiltà questo dono nuziale che Cristo fa alla Chiesa e quindi a ciascun battezzato. Gesù ci vuole Felici tanto da dare la sua vita per noi e farsi cibo di vita eterna.
A Gesù Eucaristia si è innalzata la nostra lode con canti e preghiere, mentre nel silenzio del cuore ci siamo messi in ascolto della Sua voce per scoprire come Lui vuole renderci felici, ovvero come ciascuno di noi è chiamato ad incarnare la chiamata alla santità.
Nel brano del Vangelo ascoltato Gesù “traccia la mappa di questo cammino” (San Giovanni Paolo II) e le otto Beatitudini hanno dipinto i tratti distintivi del discepolo, che abbiamo ritrovato nei Santi che ci hanno accompagnato nella riflessione. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori ci insegna che “la santità e la perfezione di un’anima consiste nell’amare Gesù Cristo”; Madre Teresa di Calcutta sperimenta gioia nell’accettare la sofferenza per offrirla a Dio.
E poi nel cuore della veglia un segno ha illuminato il volto di ciascuno, ci siamo avvicinati all’altare dinanzi a Gesù Eucaristia per essere segnati come nel giorno del Battesimo. Il sacerdote con l’acqua santa, ha tracciato il segno di croce sulla nostra fronte, segno di salvezza e rinascita a vita nuova in Cristo dicendo “Ricordati che sei chiamato alla Santità”. Veramente questo un momento vissuto “sospeso tra cielo e terra”.
Nella preghiera del Santo Rosario abbiamo meditato con S. Francesco e S. Chiara i Misteri della Gioia affidando alla Vergine Maria ogni nostra debolezza, insicurezza, resistenza perché ci aiuti e ci protegga nel cammino di santità.
Durante la serata abbiamo avuto l’opportunità di celebrare il sacramento della Riconciliazione, aprendo il cuore all’infinita misericordia di Dio che riempie sempre i nostri cuori della sua grazia.
Lui ci ha chiAMAti alla Felicità della vita piena da Figli di Dio e noi siamo pronti a dire il nostro “Eccomi”?