Gesù continua il suo discorso di addio, sta per andare via, vuole rassicurare i suoi discepoli che non li lascerà soli. Nelle sue parole sta tutta la tenerezza e la concretezza dell’amore di Dio per noi. Il Maestro se ne va non per lasciarci soli, ma per prendere dimora con il Padre presso di noi. Chi ama osserva la parola, fa spazio a Dio nella sua vita, lo accoglie e non sarà mai solo. È dall’amore che scaturisce l’obbedienza: amo Gesù, perciò ascolto la sua parola.
Dio, nel cammino della vita si fa nostro compagno per donarci forza, per illuminare il cammino, per dare conforto, rialzarci dalle cadute, consolarci, curare le nostre ferite. Non si sostituisce a noi, ma ci dà tutto il necessario affinché ognuno possa gustare fino in fondo la vita. È quel papà che ti insegna ad andare in bici, sta lì accanto a te, ti sostiene, ti tiene in equilibrio, ti spinge sulle salite, ti indica la strada migliore, ti rialza dalle cadute, ma lascia sempre a te la guida. E tu vai sicuro, guardi avanti e anche se non lo vedi sai che sta accanto a te e percorri con sicurezza la strada. È incoraggiante affrontare la vita sapendo di non essere soli, sapendo che in ogni momento possiamo contare sulla presenza di Dio accanto a noi, ci permette di affrontare tutto, di non scartare nulla dalla vita, di attraversare anche i momenti bui: «Anche se vado per una valle oscura, – dice il salmista – non temo alcun male, perché tu sei con me» (Sal 22,4). Gesù promette l’aiuto dello Spirito Santo, il Paràclito, colui che è chiamato accanto e ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto ciò che lui ha detto. Allora quando non comprendiamo la parola, quando ci sembra dura e non abbiamo forza per osservarla, non esitiamo a chiedere aiuto allo Spirito; quando non troviamo la forza per perdonare, quando stiamo per arrenderci davanti ad una difficoltà, quando un problema sembra non aver soluzione, non esitiamo a chiedere aiuto allo Spirito: è lui che riporterà al nostro cuore (ri-cordare) tutto ciò che Gesù ha detto e ci aiuterà a viverlo, come ha fatto con i primi cristiani aiutandoli a trovare una soluzione alla questione che in quel tempo divideva la chiesa: «È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi» – dicono gli apostoli (cf I lettura).
Le vicende della vita personale e quella del mondo ci turbano, il Signore lo sa e ci lascia la sua pace, totalmente diversa da quella del mondo. Infatti, è quella pace del cuore senza la quale non ci può essere nessun’altra pace, è dono non conquista e niente la può strappare dal cuore, perché non è semplicemente assenza di problemi o una tregua tra due guerre, ma è frutto dell’amore, è presenza in noi di Gesù che «è la nostra pace» (Ef 2,14). Quindi nella preghiera per il dono della pace nel mondo, per la fine di ogni violenza e di ogni guerra, chiediamo per tutti la pace del cuore, solo questa può portare la vera pace tra le nazioni.
Anche noi, come cristiani, siamo chiamati ad essere vicini, accanto agli altri, favorire in loro l’azione dello Spirito, sostenerli nel cammino, riportare al loro cuore la parola di Gesù con la nostra vita, consolarli, rialzarli dalle cadute, non farli sentire soli. Ognuno possa dire a Dio, anche grazie alla nostra presenza, “Tu sei con me”.
Maria, Tempio dello Spirito Santo, interceda per noi.
don Alfonso Lettieri