Oggi il Vangelo ci riporta all’ultima cena. Gesù ha lavato i piedi ai discepoli, ha annunciato il tradimento di Giuda, ha parlato della sua partenza. Il clima è teso, è notte e proprio in questo momento lui parla di glorificazione e dona il comandamento nuovo: «Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri». Già nell’AT c’è il comandamento di amare il prossimo come se stessi (Lv 19,18); nel discorso della montagna Gesù dice di amare i propri nemici (Mt 5,44), ma in questo comandamento la novità è data dal come siamo chiamati ad amare. Ci possono essere mille motivi per amare: per paura, per interesse, per avere un contraccambio, per gratificazione personale; qui, invece, Gesù ci chiama ad amare come ha fatto lui: un amore gratuito, che non chiede nulla in cambio, che dona tutto anche la propria vita, che non fa calcoli, ama per primo (cf 1Gv 4,10), in modo gratuito (cf Rm 5,10), fino alla fine (cf Gv 13,1), fino alla croce. Poco prima di dare questo comandamento Gesù ha mostrato come amare: ha lavato i piedi dei discepoli, ha dato il boccone dell’amicizia a Giuda (cf Gv 13,25-26), ha previsto il rinnegamento di Pietro senza farne un dramma (cf Gv 13,38). Il suo amore non conosce ostacoli, non si fa fermare da niente e da nessuno, non tiene conto del male ricevuto, perdona gratuitamente: l’amore vuole solo amare. Infatti Gesù non dice: amatemi, ma amatevi, non chiede nulla per sé.
È possibile per noi amare così? Non è facile, supera le nostre forze, ma noi siamo amati così. E proprio perché amati possiamo amare: donando la sua vita per noi, dandoci lo Spirito Santo, Gesù ci ha resi capaci di amare come lui ci ama: il dono del Signore ci precede sempre; direbbe Agostino: da quod iubes et iube quod vis – da’ ciò che comandi e comanda ciò che vuoi (Confessioni X, 29,40). Ci ha dato ciò che ci chiede, e con il suo amore ci rinnova: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose». Ogni atto di amore fa nuove persone, relazioni, situazioni e cose. Abbiamo, dunque, il “segreto” per cambiare e rinnovare tutto, a partire da noi stessi.
Vuoi cambiare qualcosa, ama; vuoi che si rinsaldi o ritorni la concordia e la pace nella tua famiglia, ama; vuoi che ci sia una collaborazione leale con i tuoi colleghi, ama… «L’amore ci apre verso l’altro, diventando la base delle relazioni umane. Rende capaci di superare le barriere delle proprie debolezze e dei propri pregiudizi. L’amore di Gesù in noi crea ponti, insegna nuove vie, innesca il dinamismo della fraternità» (Papa Francesco).
Ogni volta che ci troviamo in situazioni che vanno oltre le nostre forze, invochiamo lo Spirito di amore e, con la sua forza, amiamo come Gesù ci ha amato. In ogni celebrazione ci nutriamo del Corpo di Cristo, l’amore viene riversato nei nostri cuori e li rende capaci e pronti ad amare. Lasciamoci amare dal Signore, amiamo come lui ci ama e sperimenteremo la grande forza del suo amore che vince le nostre resistenze e, anche attraverso noi, fa nuove tutte le cose.
Maria, Madre del bell’amore, ci aiuti a vivere il comandamento del Figlio suo e ad assomigliare sempre più a lui.
don Alfonso Lettieri