In questi giorni non solo abbiamo visto in TV le immagini di persone in fuga sotto i danni dei bombardamenti, ma abbiamo anche letto negli occhi di donne e bambini arrivati qui tra noi, il terrore e l’assurdità della guerra. Volti spenti, spaventati… Anche oggi vediamo il sangue scorrere, palazzi bombardati che cadono su persone innocenti… Ci può essere un perché a tutto ciò? Sarà meglio unirci a questi tali del vangelo e raccontare tutto a Gesù, fiduciosi di trovare in lui la luce che ci può illuminare. Infatti, ci rendiamo conto che le nostre parole non riescono ad andare oltre l’assurda banalità del male. Stiamo portando nella preghiera le tante persone che soffrono per la guerra, per la pandemia e per tante altre cose?
La parola di oggi ci parla di un Dio che sta dalla nostra parte, non è estraneo alla nostra vita: «Ho osservato la miseria del mio popolo… ho udito il suo grido…: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo». Gesù sgombra la nostra mente da ogni idea di un dio che è pronto a punire i nostri errori, a vendicare ogni peccato. Ci presenta, invece, il volto di un Padre che ha grande fiducia in noi, usa pazienza, ha la ferma speranza che ognuno possa portare frutti, si prende cura di ciascuno. «Lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno» – dice il nostro Vignaiolo. Quanta speranza in queste parole, quanto zelo, quanta fede in ciascuno di noi, quanta premura! Ci dona il suo Spirito per renderci fecondi, mette il suo sangue come concime attraverso i sacramenti, lavora il nostro cuore con la sapienza della parola, ci dona se stesso nell’Eucaristia.
Oggi tutti raccontiamo le ultime notizie o i guai che stiamo vivendo, ma davanti a tutto ciò come reagiamo? Se non vi convertite – dice Gesù. Cioè se davanti a questi fatti non ci sentiamo chiamati a migliorare, ad evitare il peccato, a dare il nostro contributo, sprechiamo l’occasione che ci viene data: «perirete tutti allo stesso modo» – non cambierà nulla! Quante volte mi accontento di parlare di un problema e poi non faccio nulla per risolverlo! Davanti alla guerra, siamo chiamati a convertirci, cioè a evitare, per esempio, ogni atteggiamento di attacco anche verbale; così davanti ai profughi a renderci disponibili, per quanto ci è possibile, ad alleviare le loro pene.
Il volto di Dio che ci rivela Gesù, è quello del Signore che ha pietà del suo popolo, «perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità, salva dalla fossa la tua vita, ti circonda di bontà e misericordia». È questo il volto anche del cristiano, è questa la nostra vocazione, a questo ci porta il cammino quaresimale: avere negli altri la stessa fiducia che Dio ha in noi, la stessa pazienza che ha con noi, la stessa speranza, la stessa premura, ad impegnarci in prima persona a nome suo affinché tutti possano far fruttificare i doni ricevuti.
«Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37), «Tutto è possibile per chi crede» (Mc 9,23). Gesù ci dice che Dio continua a credere in questa umanità. Perciò morte, guerra, violenza, sopruso… non saranno mai l’ultima parola, per tutti e per tutto ci sarà la risurrezione.
Ci è stato dato questo tempo di grazia, accogliamolo, con la nostra vita testimoniamo che il Vignaiolo oggi sta ancora lavorando, sta zappando e concimando anche i cuori più induriti; facciamo venir fuori il bene presente ovunque, coltiviamo con pazienza ogni minima speranza, apprezziamo ogni piccolo frutto, gettiamo ovunque semi di pace, diffondiamo il buon profumo della carità.
La Vergine Maria sostenga il nostro cammino di conversione, ci aiuti ad apprezzare il dono del tempo che ci è donato per la nostra salvezza.
d. Alfonso Lettieri