La Chiesa ci fa iniziare il nuovo anno sotto lo sguardo materno di Maria, oggi venerata come Madre di Dio. Un titolo a noi familiare, infatti a lei ci rivolgiamo così ogni volta che preghiamo l’Ave Maria riconoscendoci peccatori bisognosi del suo aiuto in ogni momento, adesso e nell’ora della nostra morte.
Ci portiamo addosso il peso del 2021 con le sue gioie e le tristezze, con i problemi e i desideri; siamo ancora provati dalla pandemia, preoccupati del futuro: come sarà?
All’inizio del nuovo anno cerchiamo di incrociare il nostro sguardo con quello di Maria, lei sa guardare al di là delle apparenze, sa andare oltre, in profondità, mette tutto insieme e custodisce nel suo cuore. In ogni avvenimento sa scorgere la presenza di Dio, si fida di Lui e si affida a Lui. Lo sguardo di una madre è benedicente, scende nel cuore, incoraggia, rassicura, indica una via… Maria ci accompagnerà in tutti i giorni del 2022, ci proteggerà, ci consolerà, ci incoraggerà a seguire sempre suo figlio Gesù (cf Gv 2,5), via, verità e vita (Gv 14,6).
Questi sono giorni di auguri purtroppo accompagnati anche da superstizione. Noi ci prendiamo e ci scambiamo gli auguri che ci offre la liturgia di questo primo giorno dell’anno. Si apre con una benedizione che non è un semplice augurio: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace.
Come sarà quest’anno? Non lo sappiamo, nessuno lo sa, nemmeno gli oroscopi che in queste prime settimane si moltiplicheranno, ma siamo sicuri di una cosa: ogni giorno ci è donato da Dio e sta nelle sue mani; Dio ci ha benedetto, quindi ci darà la sua benevolenza, ci proteggerà da ogni male, sarà rivolto verso di noi, cioè sarà a nostro favore, farà tutto per noi: ci ha dato suo Figlio! Sarà un Padre provvidente, ci darà ciò di cui avremo bisogno (cf Mt 6,8), perdonerà i nostri peccati, raddrizzerà le nostre vie, starà con noi ogni singolo giorno (cf Mt 28,20), ci tratterà come figli e ci donerà lo «Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!». Accogliamo questa benedizione, lasciamoci benedire e da parte nostra cerchiamo di rendere veramente nuovo l’anno appena iniziato, togliamo dalla nostra vita tutto ciò che ha appesantito l’anno passato, ciò che ci ha distratti dalle cose belle e dal bene, ciò che ci ha allontanati dagli altri e da Dio: vita nuova, anno nuovo!
Oggi si celebra la LV Giornata Mondiale della Pace. Nel suo Messaggio il Papa indica il dialogo fra generazioni, l’educazione e il lavoro come strumenti per edificare una pace duratura. «In ogni epoca, – dice il Papa – la pace è insieme dono dall’alto e frutto di un impegno condiviso. C’è, infatti, una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società, e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona. Tutti possono collaborare a edificare un mondo più pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in famiglia, nella società e con l’ambiente, fino ai rapporti fra i popoli e fra gli Stati» (n. 1). Maria, Regina della pace, ci aiuti ad accogliere e costruire la pace.
Ci affidiamo a lei con questa antica preghiera:
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
d. Alfonso Lettieri