I sindaci e le scuole, i comitati e le associazioni, i medici e le mamme della terra dei fuochi; ma anche le parrocchie e i cittadini comuni. Il vescovo ha convocato tutti nella cattedrale di Acerra martedì 29 aprile 2014 per un incontro pubblico dal titolo: «La Chiesa nella città. Per il futuro della nostra terra». Alle 18.30, nella centrale piazza Duomo, pastore e popolo parleranno insieme di quel danno ambientale che i vescovi campani hanno definito un vero e proprio «dramma umanitario».
Saranno ricordati i tanti, «troppi» morti di cancro delle nostre città, soprattutto giovani. Del resto, fin dal suo arrivo ad Acerra – lo scorso novembre, Di Donna ha denunciato il «fallimento delle industrie, l’avidità e la stupidità con la quale alcuni hanno avvelenato la loro stessa terra e il mancato sviluppo agricolo», fino a definire durante i riti di Pasqua «nuovi crocifissi» le vittime dei danni ambientali.
Ma lo stesso vescovo di Acerra ha anche più volte salutato come «motivi di speranza» il sorgere spontaneo di tanti comitati, non senza richiamare il pericolo della frammentazione, e una nuova presa di coscienza degli agricoltori. E proprio la domenica di Pasqua aveva esortato: «Svegliati Acerra e non fermarti al Venerdì Santo, abbi il coraggio di arrivare alla Resurrezione, per la quale anche ad Acerra possiamo correggerci e ricominciare daccapo».