Quante volte dovrò perdonare al mio fratello? – chiede Pietro – «Fino a sette volte?». Gesù aiuta Pietro e noi ad alzare lo sguardo da noi stessi, dai nostri risentimenti, apre la nostra mente e il nostro cuore: non si può mettere un limite all’amore, chi ama non lo fa con il contagocce, non lo dosa come se fosse un ingrediente di una ricetta: chi ama dona tutto e lo fa sempre. L’apostolo è andato a chiedere a Dio che è Amore, qual è il suo limite: si può chiedere alla luce di non illuminare? Al calore di non riscaldare? No di certo. E non si può chiedere a Dio di smettere ad un certo punto di amare.
Noi pensiamo ai nostri fratelli che peccano contro di noi, sentiamo il peso delle offese ricevute, il dolore che abbiamo provato… E, come nella pallacanestro, vorremmo che al quinto fallo andassero fuori dalla nostra vita.
Ricordiamoci che anche noi commettiamo colpe, pecchiamo e non penso che ci siamo limitati a farlo meno di sette volte. Dovremmo stare tutti fuori dal gioco!
Io le ho superate di molto, eppure Dio non si è stancato di perdonarmi: mi tiene ancora in gioco. Questa è la buona notizia: la misericordia di Dio è eterna, non ha limiti!
Le offese e i torti ricevuti ci scoraggiano, ci fanno stare male e, sperimentando la nostra debolezza, pensiamo che questa parola sia difficile, anzi impossibile da vivere. Certo, se facciamo affidamento sulle nostre forze, nemmeno una volta arriviamo a perdonare, ma lasciandoci illuminare da questa parola, il nostro cuore si riempierà della luce della misericordia e della forza della grazia: noi perdoniamo perché siamo perdonati (cf 1Gv 4,19) e Dio ci perdona perché «egli sa bene di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere» (Sal 103,14), sa che noi senza perdono non possiamo vivere, ne abbiamo bisogno quanto l’aria, è per noi necessario quanto il pane: il peccato ci toglie la gioia, la pace, la vita.
Il perdono è gratuito, il debito condonato al servo è enorme, non basta una vita per ripagarlo, il peccato perdonato a noi è incommensurabile: abbiamo inchiodato il Figlio di Dio alla croce, abbiamo ucciso l’autore della vita e l’Amore ha continuato ad amarci, anzi, proprio su quella croce ci ha donato tutto se stesso!
L’unica cosa chiesta a noi peccatori perdonati, è quella di essere misericordiosi come il Padre (cf Lc 6,36): «Io ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?». Perciò Gesù ci fa dire: «rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12)
La forza del perdono ci viene data nel momento in cui siamo noi stessi perdonati e il Salmo resp. ce ne fa gustare tutta la forza e la gioia: «Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue infermità. Non ci tratta secondo i nostri peccati e non ci ripaga secondo le nostre colpe. Quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe».
Certo, umanamente può risultare assurdo perdonare, ma sta proprio qui la novità e la forza dell’amore e Gesù l’ha rivelata con la sua vita: inchiodato sulla croce, dopo la flagellazione, insultato e deriso, lasciato solo, implora il perdono dal Padre per noi: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34).
Quando subiamo offese, quando il rancore cerca spazio nel nostro cuore, quando l’odio lo appesantisce, guardiamo Gesù crocifisso, riascoltiamo le sue parole, teniamo conto della grazia del perdono che abbiamo ricevuto e, anche sforzandoci, perdoniamo: così la pace e la gioia ritornano dentro noi. Perché «Rancore e ira sono cose orribili. Perdona l’offesa al tuo prossimo e per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati». La vendetta non ha mai messo fine alla violenza e all’odio, non ha mai ridato ciò che è stato tolto: il male si può vincere solo con il bene (cf Rm 12,21). Non c’è cosa più devastante che avere odio nel cuore, così è un grande dono dimenticare gli errori e i peccati altrui.
Maria, Madre di misericordia, ci aiuti a riconoscerci peccatori perdonati e ad avere il coraggio di perdonare sempre, senza condizioni, senza clausole, senza rimpianti. Amen
don Alfonso Lettieri