XXXVI Convegno Ecclesiale
8-9-10 Settembre 2016
Cattedrale di Acerra
8-9-10 Settembre 2016
Cattedrale di Acerra
COMUNIONE E MISSIONE
Dagli Orientamenti Diocesani “Riscaldare il Cuore”
Dagli Orientamenti Diocesani “Riscaldare il Cuore”
Gli ospiti
Il vescovo Nunzio Galantino e i passi della Misericordia
«Continuare a dare fiducia a Gesù che ancora ci invita a gettare le reti dall’altra parte in un mondo – e spesso anche in una comunità – stanco, e impegnarsi con fedeltà e costanza per il raggiungimento della beatitudine nella vita quotidiana attraverso l’accompagnare, il discernere e l’integrare la fragilità, nostra e di quanti il buon Dio mette sulla nostra strada», sono i «quattro lati di una cornice entro la quale una Chiesa locale in uscita è chiamata a muovere passi di misericordia» e che monsignor Galantino ha disegnato intervenendo ad un Corso di formazione della diocesi di Parma lo scorso 6 giugno.
Intervenendo poi lo scorso luglio al Consiglio direttivo del coordinamento Retinopera in cui convergono 19 organizzazioni ecclesiali di ispirazione cristiana, Galantino ha affermato che «per dare gambe al sogno di Papa Francesco», che è «un richiamo al realismo evangelico», dobbiamo avere il coraggio di «verifiche reali e leali dei nostri comportamenti senza mediazioni curiali», evitando «anche il rischio dell’autocompiacimento che è inutile e qualche volta controproducente» senza paura di «metterci in discussione» e «lasciarci interrogare dallo spirito del tempo» per «stare sempre sul pezzo».
Il Segretario generale della Cei e vescovo emerito di Cassano allo Jonio nasce a Cerignola, provincia di Foggia, il 16 agosto 1948. Il 9 dicembre 2011 è nominato Vescovo di Cassano all’Jonio (CS). Ordinato vescovo il 25 febbraio 2012 inizia il ministero episcopale il 10 marzo dello stesso anno. Il 28 dicembre 2013, Papa Francesco lo nomina Segretario Generale ad interim della Conferenza episcopale italiana e il 25 marzo del 2014 lo conferma nell’incarico ad quinquennium. Dalla biografia del presule si legge di una robusta formazione insieme a numerosi incarichi e ad un’intensa attività didattica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e altre sedi. Cura la Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole.
www.nunziogalantino.it
Intervenendo poi lo scorso luglio al Consiglio direttivo del coordinamento Retinopera in cui convergono 19 organizzazioni ecclesiali di ispirazione cristiana, Galantino ha affermato che «per dare gambe al sogno di Papa Francesco», che è «un richiamo al realismo evangelico», dobbiamo avere il coraggio di «verifiche reali e leali dei nostri comportamenti senza mediazioni curiali», evitando «anche il rischio dell’autocompiacimento che è inutile e qualche volta controproducente» senza paura di «metterci in discussione» e «lasciarci interrogare dallo spirito del tempo» per «stare sempre sul pezzo».
Il Segretario generale della Cei e vescovo emerito di Cassano allo Jonio nasce a Cerignola, provincia di Foggia, il 16 agosto 1948. Il 9 dicembre 2011 è nominato Vescovo di Cassano all’Jonio (CS). Ordinato vescovo il 25 febbraio 2012 inizia il ministero episcopale il 10 marzo dello stesso anno. Il 28 dicembre 2013, Papa Francesco lo nomina Segretario Generale ad interim della Conferenza episcopale italiana e il 25 marzo del 2014 lo conferma nell’incarico ad quinquennium. Dalla biografia del presule si legge di una robusta formazione insieme a numerosi incarichi e ad un’intensa attività didattica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e altre sedi. Cura la Rubrica de “Il Sole 24ore” Abitare le parole.
www.nunziogalantino.it
L’avv. Raffaele Cananzi e il compito dei laici cristiani
«La comunità parrocchiale può diventare effettivamente missionaria solo con un laicato corresponsabile» e la missione dei laici «non deve essere confinata nell’ambito strettamente parrocchiale» perché senza il loro impegno ecclesiale e secolare «il fermento del Vangelo non può giungere nei contesti della vita quotidiana» (Antonio Di Donna, Orientamenti pastorali “Riscaldare il cuore”, pagg. 81-82).
Per l’onorevole Cananzi «il bene comune richiede il contributo di tutti, ciascuno secondo il proprio ruolo sociale e secondo le proprie potenzialità spirituali, morali e materiali. Fra questi “tutti” ci sono certamente i discepoli di Cristo, i cristiani nel cui cuore – come ci ricorda il magnifico proemio della Gaudium et spes – non possono non trovare eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell’umanità contemporanea» (Intervista, La Roccia dicembre 2012).
Raffaele Cananzi (Caulonia, 28 dicembre 1939) è un politico italiano, avvocato dello Stato.
Vincitore di una borsa di studio per il Collegio Augustinianum, ha studiato presso l’Università Cattolica di Milano, dove si è laureato in giurisprudenza. Esponente di spicco del movimento cattolico italiano, è stato presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana dal 1986 al 1992.
Successivamente è stato deputato nella XIII Legislatura per L’Ulivo e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel II governo Amato (2000-2001).
Riflessioni di un cristiano – Chiesa e mondo a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, è il saggio del giurista e politico cattolico di lungo corso Raffaele Cananzi. Alla presentazione presso l’Arciconfraternità dei Pellegrini a Napoli ha partecipato anche il nostro vescovo Antonio Di Donna. Il testo ha ricevuto il Premio Capri 2014 per la sezione “Attualità”.
Per l’onorevole Cananzi «il bene comune richiede il contributo di tutti, ciascuno secondo il proprio ruolo sociale e secondo le proprie potenzialità spirituali, morali e materiali. Fra questi “tutti” ci sono certamente i discepoli di Cristo, i cristiani nel cui cuore – come ci ricorda il magnifico proemio della Gaudium et spes – non possono non trovare eco le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell’umanità contemporanea» (Intervista, La Roccia dicembre 2012).
Raffaele Cananzi (Caulonia, 28 dicembre 1939) è un politico italiano, avvocato dello Stato.
Vincitore di una borsa di studio per il Collegio Augustinianum, ha studiato presso l’Università Cattolica di Milano, dove si è laureato in giurisprudenza. Esponente di spicco del movimento cattolico italiano, è stato presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana dal 1986 al 1992.
Successivamente è stato deputato nella XIII Legislatura per L’Ulivo e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel II governo Amato (2000-2001).
Riflessioni di un cristiano – Chiesa e mondo a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, è il saggio del giurista e politico cattolico di lungo corso Raffaele Cananzi. Alla presentazione presso l’Arciconfraternità dei Pellegrini a Napoli ha partecipato anche il nostro vescovo Antonio Di Donna. Il testo ha ricevuto il Premio Capri 2014 per la sezione “Attualità”.
Il sacerdote Luigi Ciotti e l’impegno contro le mafie
Un uomo, un prete che si considera «felice di spendere la mia vita a saldare la terra con il cielo». Don Pio Luigi Ciotti nasce il 10 settembre 1945 a Pieve di Cadore (Belluno) e si stabilisce con la famiglia a Torino nel 1950. Nel 1972 viene ordinato sacerdote dal cardinale Michele Pellegrino per andare sulla «strada» incontro alle domande e ai bisogni più profondi della gente.
Nel 1965, don Ciotti aveva già promosso quello che sarà il Gruppo Abele per l’educazione dei minori negli istituti di pena e la nascita di comunità per adolescenti alternative al carcere. Nel 1973 il Gruppo Abele inaugura il “Centro Droga”, esperienza allora unica in Italia, sviluppando nel tempo proposte per affrontare il disagio sociale in modo più ampio. Negli anni novanta l’impegno si allarga al contrasto alla criminalità organizzata fino a fondare nel 1995 il coordinamento di Libera. Associazioni e numeri contro le mafie per promuovere l’uso sociale dei beni confiscati e una cultura anticorruzione. L’anno scorso è nato un presidio di Libera anche ad Acerra.
Dopo l’incontro con Papa Francesco alla «Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie» del 2014, in un’intervista a Vatican Insider / La Stampa il sacerdote ha affermato lo scorso 12 maggio 2016 che «andare controcorrente significa essere eretici rispetto alla supremazia del mercato, al “paradigma tecnocratico” di cui parla il Papa nell’enciclica Laudato si’», ribellandosi «al sonno delle coscienze» senza rassegnarsi «alle ingiustizie» e al pensiero «che la povertà sia una fatalità» per non cedere «alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza, le malattie spirituali della nostra epoca».
Ultima “opera di misericordia” voluta da don Ciotti, la Scuola nazionale di Cittadinanza monitorante nella Certosa di Avigliana (Torino) fondata nel 1515 dal beato Tommaso Illirico. La prima edizione si è tenuta lo scorso luglio per formare le nuove sentinelle dell’anticorruzione civica.
Nel 1965, don Ciotti aveva già promosso quello che sarà il Gruppo Abele per l’educazione dei minori negli istituti di pena e la nascita di comunità per adolescenti alternative al carcere. Nel 1973 il Gruppo Abele inaugura il “Centro Droga”, esperienza allora unica in Italia, sviluppando nel tempo proposte per affrontare il disagio sociale in modo più ampio. Negli anni novanta l’impegno si allarga al contrasto alla criminalità organizzata fino a fondare nel 1995 il coordinamento di Libera. Associazioni e numeri contro le mafie per promuovere l’uso sociale dei beni confiscati e una cultura anticorruzione. L’anno scorso è nato un presidio di Libera anche ad Acerra.
Dopo l’incontro con Papa Francesco alla «Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie» del 2014, in un’intervista a Vatican Insider / La Stampa il sacerdote ha affermato lo scorso 12 maggio 2016 che «andare controcorrente significa essere eretici rispetto alla supremazia del mercato, al “paradigma tecnocratico” di cui parla il Papa nell’enciclica Laudato si’», ribellandosi «al sonno delle coscienze» senza rassegnarsi «alle ingiustizie» e al pensiero «che la povertà sia una fatalità» per non cedere «alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza, le malattie spirituali della nostra epoca».
Ultima “opera di misericordia” voluta da don Ciotti, la Scuola nazionale di Cittadinanza monitorante nella Certosa di Avigliana (Torino) fondata nel 1515 dal beato Tommaso Illirico. La prima edizione si è tenuta lo scorso luglio per formare le nuove sentinelle dell’anticorruzione civica.