Il 12 novembre di 40 anni fa in diecimila marciarono dietro monsignor Riboldi con coraggio contro la camorra e il suo potere. E molti ancora oggi lo ricordano come il loro 25 aprile. Tra questi un giovane Pietro Perone, oggi caporedattore del Mattino di Napoli, autore del libro «Don Riboldi Il coraggio tradito». Il testo, la cui prefazione è scritta da monsignor Antonio Di Donna, attuale vescovo di Acerra, ripercorre le tappe essenziali dell’impegno del compianto presule a favore della legalità e dignità umana.
Fu quell’autunno del 1982 l’avvio di una presa di coscienza per una riforma del vivere civile di Acerra, di Napoli, della Campania. Un impegno che quattro decenni dopo assume forme diverse in una società certamente molto cambiata, in questo tempo particolare di esercizio sinodale voluto da papa Francesco, nel quale le Chiese di Acerra e dell’intera regione continuano a porsi in ascolto del grido di dolore del popolo oppresso da criminalità diffusa, ingiustizie sociali, economiche e ambientali, per «organizzare la speranza», espressione cara a don Riboldi, con l’annuncio del Vangelo e, laddove necessario, la denuncia profetica.
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